Finale play-off L'Aquila-Teramo 2-1. Grande delusione ma stagione da incorniciare per il Diavolo

16 Giugno 2013   17:58  

Niente miracolo al “Fattori”: stavolta non riesce l’impresa al Teramo, che esce sconfitto 2-0 dalla finale di ritorno ed abbandona così il sogno promozione, coronato dall’Aquila, pur disputando una gara tutto sommato dignitosa, ma pagando a carissimo prezzo, esattamente come all’andata. due gravi disattenzioni su azioni d’angolo rispettivamente nei primi minuti del primo e del secondo tempo.

Grande amarezza, dunque, per un sogno svanito sul più bello, anche se senza alcun dubbio resta la grande soddisfazione di aver disputato un’ottima stagione di ritorno tra i professionisti, ben al di là delle più rosee aspettative. Davvero un risultato comunqe degno di nota per Luciano Campitelli, Roberto Cappellacci e l’intero sodalizio biancorosso, partito per salvarsi senza troppi patemi.

Partenza, via e l’Aquila va subito in gol al 3’, direttamente da  un calcio d’angolo battuto da Carcione, complice un Serraiocco non piazzato irreprensibilmente. La rete a freddo dei rossoblù indirizza marcatamente l’andamento dei primi minuti di gara, con i padroni di casa che giocano in scioltezza e gli ospiti, comprensibilmente  provati, che tentano faticosamente di riorganizzarsi. Ma al 9’ è ancora L’Aquila a proporsi in avanti con Infantino, che dal limite dell’area calcia a rete, senza però impensierire Serraiocco. Poco dopo, al 12’, su nuovo angolo di Carcione, Pomante ostacola Infantino pronto a schiacciare di testa a rete, sciupando quindi un’altra buona occasione per il raddoppio aquilano. Pressoché inconsistente invece il Teramo in avanti, almeno fino al 26’, allorché Olcese riesce a vincere un rimpallo in area e calcia a rete: Testa respinge, l’italo-argentino riprende palla, aggira il numero uno aquilano e calcia a rete sottomisura, ma Rapisarda riesce nel miracolo di salvare proprio sulla linea di porta, rinviando ancora l’appuntamento con un gol che sembra non voler più arrivare. Il quasi gol infonde un po’ di coraggio al Diavolo, che inizia a giostrare in avanti con maggiore intensità, invertendo le posizioni di De Fabritiis e Scipioni e di Iazzetta e  Ambrosini: proprio la punta ex Ancona al 31’ ci prova da fuori area, ma il suo tiro termina docile tra le braccia di Testa. L’Aquila in questa fase si limita a controllare il risultato e ad agire di rimessa. Al 36’ Iazzetta scatta beffa la difesa, salta Testa ed insacca, ma il direttore di gara annulla giustamente per fuorigioco. Il Diavolo continua a premere alla ricerca del pareggio, insidiando la retroguardia rossoblù soprattutto con incursioni e cross da destra. Il Diavolo continua nei suoi attacchi a testa bassa, ed al 43’ è ancora Ambrosini, tra i più attivi del club biancorosso, a calciare ancora a rete da fuori, costringendo Testa ad una parata non facile.

Non succede altro nei minuti finali di primo tempo, stesso dicasi per l’inizio della ripresa. Fino al 56’, quando i sogni del Diavolo subiscono un nuovo duro colpo con il 2-0 dell’Aquila: angolo di Carcione da destra, pallone che attraversa l’intera area etermina sul piede di Iannini, che di piatto infila facilmente sotto la traversa. Il Teramo cerca di non perdersi d’animo e chiudere almeno a testa alta, continuando a proporsi in avanti, senza però inanellare occasioni degne di nota. Queste continuano ad essere appannaggio dei rossoblù, che vi vanno vicini al 61’ con Infantino, che si accartoccia di fronte a Serraiocco e guadagna solo un angolo. Solo l’ingresso di Petrella al posto di Iazzetta conferisce un po’ di nuova linfa ai ragazzi di Cappellacci , i cui sforzi del Diavolo di tentare quantomeno di rendere meno amara la sconfitta vengono premiati solo all’85’, quando un fallo di mano in area del rossoblù Colussi costringe il direttore di gara a decretare un giusto rigore, che Coletti trasforma con freddezza per il 2-1. I biancorossi si ringalluzziscono, e continuano a premere alla ricerca del disperato pareggio, senza però tirare più in porta. E’ L’Aquila a chiudere in avanti, tra i festeggiamenti del proprio pubblico, anche senza palsare la volontà di fare il terzo gol a tutti i costi. L’ultimo episodio degno di nota è l’espulsione, al 93’, di Patierno per un brutto fallo su Minicozzi.

Dopo 4’ di recupero, arriva il triplice fischio finale di una chance purtroppo non andata a buon fine. Il Teramo esce tra gli applausi dei 500 tifosi che lo hanno seguito in questa trasferta, consapevoli della grande cavalcata dei loro beniamini, a prescindere dal risultato.

Appuntamento all’anno prossimo, dove l’obiattivo dichiarato sarà accedere alla Lega Pro unica della stagione successiva.

Lorenzo Ciccarelli


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