Finanziere lancianese arrestato per concussione respinge ogni accusa

10 Ottobre 2011   16:04  

Il brigadiere della Guardia di Finanza di Lanciano, Crescenzo Di Marzio, ha negato ogni addebito e respinto le accuse di concussione e falso per distruzione di atto pubblico nell'interrogatorio di oggi davanti il gip del tribunale di Lanciano, Francesca Del Villano Aceto.

Il finanziere, sospeso dal servizio e agli arresti domiciliari da martedi' scorso, e' stato interrogato per due ore, dalle 12.30 alle 14.30, alla presenza del pubblico ministero titolare dell'inchiesta, Rosaria Vecchi, e del suo difensore, l'avvocato Gaetano Pedulla' del foro di Lanciano.

Di Marzio avrebbe negato tutti gli addebiti, specificando di aver ricevuto in occasione di festivita' natalizie e pasquali alcune regalie dagli esercenti, come salami, pane casereccio e sfogliatelle. Il legale ha chiesto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre e' previsto per domani il deposito dell'istanza di dissequestro dei beni immobili sequestrati nell'ambito dell'inchiesta per un valore complessivo di 720.000 euro.

Il finanziere, secondo l'accusa, avrebbe lasciato intendere a 6 titolari di esercizi commerciali della provincia di Chieti, macellerie, ristoranti, forni e una galleria d'arte, le potenzialita' della sua attivita' di controllo con delle frequenti visite. Al pubblico ufficiale sarebbero state quindi fornite carni di qualita' pregiata, prodotti di pasticceria, cene non pagate in compagnia di altre persone e un quadro del valore di 600 euro, tutta merce non pagata secondo gli inquirenti. In un'occasione, sempre secondo l'accusa, Di Marzio avrebbe distrutto un verbale che avrebbe comportato la chiusura di un'attivita' commerciale.


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