Fondi Giovanardi, Giuliante contro tutti: "Senza l'inchiesta non ci sarebbe mai stato un bando"

11 Novembre 2011   13:59  

“I fondi pubblici vanno erogati attraverso bandi pubblici”. Lancia strali, l'assessore Gianfranco Giuliante, contro tre gruppi di potere che, a suo dire, avrebbero tentato di assegnare i dieci milioni di euro frutto delle donazioni e i 12 stanziati dal sottosegretario Giovanardi per la ricostruzione sociale, attraverso la valutazione, per così dire “ad personam”, dei singoli progetti presentati.

Attori principali della vicenda sono stati il duo Fabrizio Traversi e Gianfranco Cavaliere, finiti persino agli arresti per tentata truffa ai danni dello Stato e sui quali Giuliante non fa commenti perchè già "attenzionati" dalla magistratura, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente e l'assessore Stefania Pezzopane e, infine, il duo Giorgio De Matteis, vice presidente del Consiglio Regionale, e Antonio Morgante, capo di segreteria del commissario Chiodi.

Tutti responsabili, a vario titolo, secondo Giuliante, di aver tentato in tutti i modi – prima che intervenisse l'inchiesta della magistratura – di assegnare le risorse a loro piacimento, giocando, tra l'altro, sempre secondo l'assessore, un anticipo di campagna elettorale.

Contrarietà di Giuliante, che ha presentato un emendamento, anche alla proposta di legge di Giorgio De Matteis che stabilisce le modalità di erogazione delle risorse escludendo l'ipotesi di un bando pubblico. Il testo, sarà discusso in Aula martedì prossimo.

servizio Marco Signori
riprese e montaggio Marialaura Carducci

LA DICHIARAZIONE INTEGRALE DI GIULIANTE

Nella vicenda fondi (Giovanardi+donazioni) si muovono tre cordate presenti con diverse sfumature e modalità in tutte le vicende riguardanti le risorse complessive pervenute per le zone terremotate.

  • La prima, Traversi &C. è attenzionata!

  • La seconda, Cialente, istituzionale (comune dell’Aquila ma anche vicecommissario) con la partecipazione straordinaria di Stefania Pezzopane.

  • La terza, semi commissariale (Mo.DeM), Morgante-De Matteis.

Ora, è bene chiarire che sin dall'inizio tutte le cordate si sono "mosse" tenendo a mente che i fondi "certi" erano 19 milioni di euro (Giovanardi+donazioni) e i diversi ragionamenti, nella totalità dei protagonisti, hanno tenuto conto della cifra e della loro gestibilità complessiva. L'indagine giudiziaria, sopravvenuta ed ancora in corso, ha fatto si che alla fine si scegliesse la via di un bando pubblico per la parte "Giovanardi". Lo si è fatto con clamoroso ritardo con sbavature emergenti, ma lo si è fatto!

E i soldi delle donazioni? Una legge ragionale la n. 38 del 2010 (un anno fa) stabiliva che la Direzione degli affari della Presidenza predisponesse un percorso per la distribuzione di tali fondi. Una legge votata dal Consiglio Regionale ed ancora in vigore. Chi doveva attuarla non se n'è occupato! Ed allora, invece di seguire lo stesso percorso (bando) come per i fondi Giovanardi, Giorgio De Matteis, approfittando della distrazione più che annuale degli uffici della Presidenza, presenta, in proprio, un disegno di legge nel quale stabilisce dove, a chi, e con quali modalità questi soldi dovranno essere erogati, riservando , è un commissariamento di fatto, agli uffici della Regione Abruzzo la valutazione dei progetti che il Comune dell’Aquila andrà a presentare. È possibile che l'attuale amministrazione comunale dell'Aquila accetti di essere "commissariata" pur di avere quanto le spetterebbe di diritto? E perchè i progetti già pronti del Comune dell'Aquila, pure in graduatoria per la “Giovanardi”, riguardanti “disabilità e disagio intergenerazionale" dovrebbero essere meno dignitosi di un “caffè letterario” previsto in centro storico tra puntellamenti che, a distanza di due anni, non ancora revisionati rischiano di diventare bombe ad orologeria per quanti frequenteranno il centro cittadino?

Per fare chiarezza ho presentato un emendamento che consentirà, se approvato, di ripristinare un principio di giustizia, perché ritengo che i fondi donati per i comuni colpiti dal terremoto non debbono ne possono essere gestiti ad personam.

Ritengo incredibile che dopo quanto successo con i cd. Fondi Giovanardi, la politica non abbia imparato che l'equivoco possibile debba essere escluso. I fondi pubblici si gestiscono attraverso bandi pubblici e non attraverso valutazioni personali!

Il Gip dott. marco Billi afferma: «i diversi organi istituzionali coinvolti non sembrano operare in accordo tra loro nè risulta esistente una struttura di raccordo tra gli stessi che possa comporre eventuali contrasti ed armonizzare le rispettive esigenze. Al contrario è evidente che tali organi (istituzionali, nds) operino in competizione tra loro ed il riferimento alla "guerra", seppure considerata "politicamente" ,non appare troppo lontano dalla realtà». Ed ancora «si è verificata, dunque, una vera e propria corsa per l'accaparramento (chi?, come?) dei fondi in questione, competizione nella quale è fondamentale muoversi in anticipo rispetto alle cordate avversarie e occorre operare senza esclusione di colpi».

Chiedo che per questi fondi (donazioni), se non si vuole utilizzare il bando già in essere e con graduatoria pronta, venga replicato quanto già fatto per i fondi Giovanardi, vengano stabilite regole e messi paletti per il loro utilizzo. Le donazioni sono state offerte per L'Aquila e il cratere, non è possibile umiliare il comune capoluogo attraverso un commissariamento di fatto con indicazione di come, per chi e in che misura i fondi debbano essere assegnati, sinanco riservandosi un giudizio di merito per il perfezionamento dell'erogazione laddove, si riconduce ad una struttura tecnica regionale la valutazione di ció che puó o deve essere finanziato. Non è possibile ne pensabile che alcuno si assuma la responsabilità di dire tanto a D'Ascanio, tanto a Pezzopane e tanto a bando. Morgante parlando dei fondi Giovanardi e di quelli della Regione dice: «ma Cialente ci deve entrare per forza, perchè non è che deve essere una scelta, cioè il commissario impone, fa fare un'ordinanza che dice che comunque a valere su quelle risorse vengono fatte queste strutture con questi servizi, punto e basta...».

Il commissariamento di Cialente, preconizzato, si realizza attraverso una legge.

Ci sembra di poter affermare che se a ciò che Morgante dice, al posto di commissario si scrive De Matteis e a fronte di ordinanza si scrive legge, la previsione si avvera e tornano anche i conti: la somma complessiva per la quale si stava lavorando si ricompone magicamente a quota 19 milioni.


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