Fondi per l'alluvione: il teramano aspetta, le Marche incassano

22 Marzo 2012   13:59  

Sembra essere tornati indietro di 150 anni quando al di qua e al di là del Tronto confinavano due Stati, quello Pontificio e il Regno delle due Sicilie. Eppure Marche e Abruzzo fanno oggi parte di un unico Stato, quello italiano, ma succede che a nord del Tronto riescano ad ottenere dal Governo 25 milioni di euro per sanare i danni subiti dall'alluvione di un anno fa, a sud del Tronto, invece, per la Provincia di Teramo, nemmeno un centesimo.

L'allarme lanciato da due parlamentari abruzzesi del Pd, Giovanni Legnini e Tommaso Ginoble che hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio Monti, al sottosegretario Antonio Catricalà e al Capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli per chiedere di affrontare con urgenza gli indennizzi conseguenti all'alluvione del marzo 2011, che ha colpito Abruzzo e Marche ma che ha visto per i cittadini marchigiani uno stanziamento di 25 milioni di euro grazie all'accordo raggiunto nei giorni scorsi tra la Regione Marche ed il Governo, con l'esclusione del versante abruzzese.

Tutto questo all'indomani dell'intervento della Corte Costituzionale sull'illegittimità della tassa sulle disgrazie imposta da Tremonti, e dunque sfruttando a dovere l'occasione giusta per avanzare richieste precise, occasione che a quanto pare non sarebbe stata colta dalla Regione Abruzzo, secondo i due parlamentari che parlano di inaccettabile immobilismo ed annunciano un'interrogazione in Senato e alla Camera al fine di ottenere in favore della Provincia di Teramo lo stesso provvedimento adottato per la Regione Marche.


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