"Ho cercato di rispondere a tutte le domande e ce n’erano tante, non solo sul Mondiale in Qatar ma anche per quello in Russia, su Euro 2016 e sulla Fifa. Per questo c’è voluto del tempo. Ma fa male trovarsi in una situazione del genere". Sono le parole di Michel Platini all'uscita dalla procura di Nanterre, dopo l'interrogatorio cui è stato sottoposto nell'ambito delle indagini sulle accuse di corruzione in merito all'assegnazione al Qatar del Mondiale del 2022. L'ex presidente dell'Uefa era in stato di fermo ed è stato rilasciato poco dopo la mezzanotte e mezza.
Assistito dal suo legale Platini era stato convocato come testimone. Al suo arrivo nella sede de l'Office central de lutte contre la corruption et les infractions financières et fiscales (Oclciff), ieri mattina, i poliziotti gli avevano comunicato il fermo. Fino a tarda serata, l'ex presidente dell'Uefa è stato interrogato - scrive l'Equipe - sul ruolo avuto nell'assegnazione dei Mondiali 2018 e 2022. Secondo la stessa fonte, non era la prima volta che Michel Platini veniva ascoltato nell'ambito di questa inchiesta preliminare avviata per "fatti di corruzione attiva o passiva di persone non nell'esercizio di una funzione pubblica".