Il territorio abruzzese è storicamente soggetto ad episodi franosi e di dissesto idrogeologico, per cui si rendono necessari provvedimenti ad hoc con i quali fare fronte ad eventuali emergenze.
Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile nazionale, ha parlato del problema in occasione della sua visita a Roccamontepiano, in concomitanza con il 250° anniversario della frana che nel 1765 distrusse il paese, nell'ambito di un convegno sul tema che ha visto la presenza, fra gli altri, di Luciano D'Alfonso e Giovanni Legnini.
In primo luogo, Curcio ha affermato la prorpia convinzione secondo cui sono imprescindibili "regole di buona condotta urbanistica che indichino dove si può costruire e dove no, focalizzando l'attenzione su storia, rischio ed errori", per poi sottolineare come sia altrettanto importante definire "un patto sociale tra cittadini ed istituzioni per gestire consapevolmente i rischi".
A proposito di episodi di dissesto idrogeologico, nel corso del convegno il direttore regionale delle Opere pubbliche Emidio Primavera ha quantificato in 12.833 i fenomeni franosi di elevata pericolosità, per i quali il programma di finanziamento per gli interventi ammonta a circa 160 milioni di euro.