"La drammatica fine di questa legislatura regionale, obbliga il Partito Democratico a fare delle mosse che recuperino il più possibile il debito di credibilità che il partito ha accumulato con questa vicenda. Sarà impossibile farlo del tutto ma è necessario iniziare subito". Queste le parole di Marco De Amicis, avezzanese e responsabile nazionale con Adinolfi dei Nuovi Media per il PD (nella foto De Amici e Adinolfi). Il giornalista abruzzese, 34 anni, ha animato le primarie dello scorso anno curando la campagna di Generazione U per Mario Adinolfi, oggi membro della direzione nazionale. "Le sferzanti frasi di Remo Gaspari su “Il Centro” del 16 Luglio - continua De Amicis - contengono più un obbligo politico che un consiglio: nel rispetto delle più ampie garanzie per chi è accusato ma ancora non colpevole, rinnovare la classe dirigente regionale è un’opportunità oltre che un dovere morale. Bisogna essere consapevoli, però, che qualsiasi decisione verrà presa, ci sarà il rischio che questa appaia come l'ultima mossa della casta politica ferita. Anche se questa andrà nella direzione di un giusto rinnovamento". "Per questi motivi, appare indispensabile rimettere l'intero partito e l'intera scelta politica nelle mani dei cittadini e del popolo del 14 Ottobre", aggiunge Luigi Beccia, 24 anni di Montesilvano e coordinatore per l'Abruzzo di Generazione U: "Appena verrà ufficializzata la data delle elezioni, Generazione U Abruzzo sosterrà con forza e in molteplici modalità e sedi, la necessità di scegliere il candidato presidente e i candidati consiglieri attraverso vere primarie democratiche nel pieno rispetto degli articoli 18,19 e 20 dello Statuto del Pd. Tale statuto è stato colpevolmente mandato alle ortiche in questi mesi così come , in questa vicenda, è stato mandato alle ortiche il codice etico. Rimettersi nelle mani dei cittadini, in tutto e per tutto: una strada obbligata".