Gianni Letta riceve il premio Aprutium: standing ovation in Regione. Impossibile fare domande

02 Ottobre 2012   14:25  

Fuori l’Emiciclo le urla in una villa comunale distratta e deserta, degli inquili delle case popolari che protestano per gli aumenti dei canoni e per la ricostruzione ancora al palo delle loro case distrutte dal sisma.

Dentro la cavea del Palazzo dell'Emiciclo questi rumori del paese reale sono solo lai lontani e un pò fastidiosi. Questa mattina nel Palazzo si celebra il conferimento del Premio Aprutium all'ex-sottosegretartio Gianni Letta.

In mezzo algi scranni il pianoforte di Nazareno Carusi, e in consiglio si è sentita almeno una musica diversa e senz'altro più piacevole.

Il parterre è gremito di autorità civili e militari. Spiccano pezzi grossi della prima repubblica e della politica abruzzese che fu, e che in parte è ancora, come Romeo Riccciuti, Anna Nenna D’antonio e Antonio Pace.

Prima del conferimento del premio i commossi e vibranti interventi di Giuseppe Di Pangrazio e del presidente Gianni Chiodi. A seguire un breve florilegio delle lodi spese per il Cardinal Mazzarino di Celano: ''Protagonista della storia italiana recente'', ''abruzzese eminente'', ''fonte perenne di saggezza ed equilibrio'', ''protagonista di veri e propri miracoli di rinascita'', ''abruzzese come noi'', ''hai fatto ottenere a L’Aquila cose importantissime'', ''senza la tua vicinanza, sollecitazione, e competenza, autorevolezza, questa ricostruzione non avrebbe mai fatto passi avanti.'' ''Grazie a nome di tutti gli abruzzesi''

Un diluvio di zuccherosi complimenti che imbarazzano lo stesso Gianni Letta, il quale, suscitando risate compiaciute nel corso del suo intervento afferma ''sembra una commemorazione.. che di solito si fa per chi non c’è più.''

''E' valsa la pena spendermi tanto per la mia terra e lo stato italiano.'' spiega poi, senza soffermarsi sui risultati complessivi di tutto questo impegno in termini di benefici per gli italiani. E poi con qualche annetto di ritardo mette le mani avanti: ''Ero contrario all'impegno in politica di Silvio Berlusconi''. E rivela: in tutit questi anni l'ho aiutato solo rivestendo un ruolo istituzionale, mai politico. Insomma, lascia intendere, io non c'entro, anzi, ho limitato di danni. Lavorando nell'ombra e con umile discrezione. 

Incassati gli ultimi applausi, Gianni Letta va via stringendo mani. Come al solito è stato impossibile intervistarlo. Inopportuno, anzi quasi scortese, fare  una domanda vera, addirittura scomoda e venata di pensiero critico.

Ma del resto Gianni Letta è un uomo delle istituzioni, lui è lontano anni luce dal teatrino della politica dove razzolano famelici anche i giornalisti. Lui è troppo di alto profilo. E allora la breve e lacunosa cronaca della gioiosa mattinata termina qui. A seguire il comunicato stampa della Regione Abruzzo

Filippo Tronca

A GIANNI LETTA LA MEDAGLIA APRUTIUM

''Conservero' il ricordo di questa giornata come il momento piu' importante della mia lunga storia personale". E' apparso visibilmente commosso Gianni Letta, insignito oggi dal Presidente del Consiglio Nazario Pagano della medaglia "Aprutium", il riconoscimento che viene assegnato "ai corregionali che con la loro attivita' hanno onorato la Terra d'Abruzzo e che, in Italia e nel mondo, si sono distinti nel campo delle professioni, delle arti e delle scienze". La cerimonia e' stata accompagnata da un concerto del pianista Nazzareno Carusi, originario di Celano.

Un momento particolarmente apprezzato da Letta, che ha ripercorso i momenti piu' importanti della sua vita, dall'infanzia nella Marsica all'arrivo all'Aquila, quando fu inviato dall'allora direttore del quotidiano "Il Tempo" Renato Angiolillo per rilanciare il giornale nel capoluogo.

"Un periodo altamente formativo - ha raccontato Letta - perche' a quell'epoca nella redazione dell'Aquila del Messaggero lavorava un grande giornalista, Remo Celaia, e il dovermi ogni giorno confrontare con lui, mi permise di acquisire quelle competenze che poi mi consentirono di andare a Roma per proseguire la mia carriera, a cui segui' l'impegno nelle istituzioni".

Gianni Letta ha poi posto l'accento sulle vicende legate al terremoto del 2009 e a quel lavoro, "portato avanti con un supplemento d'amore verso il territorio colpito dal sisma", che ha reso ancora piu' indissolubile il legame con la sua terra d'origine.

"Dal giorno del terremoto - ha sottolineato il Presidente Pagano - l'abruzzesita', il legame con la terra d'origine, la consapevolezza dello stato di necessita' in cui versava in particolare la citta' dell'Aquila hanno fatto cadere ogni distanza e dal quel giorno Gianni Letta e' stato costantemente al servizio del suo Abruzzo, con tutto il peso della sua autorevolezza e il conforto della sua esperienza, con uno slancio e una passione che gli ho piu' volte visto riconoscere da esponenti di ogni colore politico".

"Ero contrario all'ingresso di Silvio Berlusconi in politica, quando vinse le elezioni del 1994 il primo a essere sorpreso fu lui e mi chiese di aiutarlo a capire come funzionavano i palazzi romani e da allora e' cominciata la mia carriera dentro le istituzioni". ha detto poi  Gianni Letta. "Gli spiegai - ha aggiunto - che forse era il caso di incontrarsi preventivamente con il presidente della Repubblica, che all'epoca era Oscar Luigi Scalfaro". 

"Venimmo ricevuti - ha ricordato - il Capo dello Stato ci prego' di mantenere l'incontro riservato, cosa che con Berlusconi non e' mai facile, e disse al futuro premier che gli avrebbe dato l'incarico di formare il governo visto che aveva vinto le elezioni, precisando, pero', indicando me, 'non la mandero' a palazzo Chigi senza questo signore qui'.

La risposta di Berlusconi - ha raccontato Letta - fu 'non ho mai pensato di fare il presidente del Consiglio senza avere al fianco questo signore'. In seguito ho sempre ricoperto degli incarichi nei governi formati da Berlusconi - ha sottolineato - ma non ho mai accettato di avere un ruolo politico, che pure mi e' stato proposto, per mantenere sempre un profilo istituzionale".

 


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