Nella sua marcia di avvicinamento al traguardo di Milano del primo giugno, il Giro d'Italia risale verso nord e domani si ritroverà sulle strade dell'Abruzzo, che ospiteranno la settima tappa, da Vasto (Chieti) a Pescocostanzo (L'Aquila), per un totale di 180 km. E' una tappa che, oltre a proporre il primo arrivo in quota (1.454 metri), è cara al vincitore dell'anno scorso, Danilo Di Luca, nato in questa regione e che non solo per questo ha annunciato una vittoria con il contorno della riconquista della maglia rosa. Il percorso, per la sua conformità, potrebbe riservare diverse sorprese: dopo il via intorno alle 12,15 dalla via Cardone di Vasto, i corridori si porteranno verso l'interno attraverso Furci e Castiglione Messer Marino. Ad Agnone, centro antico e noto per la fusione delle campane, il Giro entrerà nella provincia di Isernia, in Molise, e affronterà lo storico valico del Macerone (684 metri e primo dei tre gran premi della montagna di giornata), da dove raggiungerà poi il secondo gran premio della montagna di Rionero Sannitico (1.051 metri), che riporta i corridori in Abruzzo, nella provincia di L'Aquila. La tappa toccherà Castel di Sangro e, dopo un'altra brevissima escursione in provincia d'Isernia, raggiungerà il gran premio della montagna di Pietransieri (l'ultimo della serie, con i suoi 1.337 metri). La parte finale del tracciato prevede il passaggio dalla stazione turistica e sciistica di Roccaraso, quindi l'arrivo a Pescocostanzo. E' una tappa, quella di domani, che serve per commemorare la figura di Vito Taccone, vero e proprio mito del ciclismo abruzzese. L'arrivo a Pescocostanzo è situato in piazzale Degli Sciatori ed è previsto fra le 17 e le 17,30, a seconda della media di gara.
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