Gita scolastica nel cratere sismico, Reporters sans Frontières

Puntata numero 174

07 Maggio 2010   17:03  

IN QUESTO NUMERO DEL MAGAZINE 99:


- In gita scolastica nel cratere sismico

Un'iniziativa dall'alto valore formativo utile a prendere consapevolezza, senza il filtro dei media, della portata della catastrofe del terremoto del 6 aprile.

Protagonisti oggi i ragazzi del liceo scientifico Cavour di Roma, accompagnati dai professor Devid Roselli, insieme agli studenti aquilani del liceo scientifico Bafile accompagnati dalla prof. Gerardina D'Oria, hanno visitato il centro storico dell'Aquila distrutto, con tappe a San Bernardino, basilica di Collemaggio, 99 cannelle, e castello cinquecentesco.

Il professor Sandro Cordeschi, nella scalea di San Bernardino, con alle spalle la zona rossa, ha tenuto una lezione che ha abbracciato la storia, l'arte, la cultura popolare aquilana, attraversando anche la lettura di poesie tratte dal volume ''Un popolo di visionari e poeti''.

Altro momento significativo della giornata è stato poi la visita al liceo scientifico Bafile, dove il giornalista aquiliano Angelo De Nicola ha raccontato il ''suo terremoto'' dal punto di vista del cronista, ma anche  dello sfollato aquilano sulla costa adriatica.

 

- La sezione italiana di Reporters sans Frontières in piazza Duomo a L'Aquila

La sezione italiana di Reporters sans Frontières ha tenuto in piazza Duomo a L'Aquila una conferenza stampa in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa decretata dall'Unesco.

Abbiamo intervistato i giornalisti del tg1, ed ex- mezzobusti Tiziana Ferrario che è anche membro del direttivo italiano di Rsf, e Paolo Di Giannantonio, che insieme al loro collega Piero Damosso, sono state vittime della recente epurazione da parte del direttore del Tg1 Augusto Minzolini, perché non ritenuti più in linea con i diktat dell'editore di riferimento dell'informazione pubblica in Italia (lasciamo al lettore indovinare chi è)

I tre infatti non hanno voluto firmare la lettera di sostegno a Minzolini fatta circolare dopo lo scoppio dello scandalo di Trani, e la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche in cui è esuberante protagonista proprio il direttore Minzolini.

In una prima intercettazione Minzolini parla al telefono con Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, e Diego Anemone, imprenditore, finiti entrambi in carcere nel corso dell'inchiesta sulla cricca della Protezione civile. Oggetto della telefonata un servizio del telegiornale a firma Mollica nel quale si parla del film "Io, Don Giovanni", e dell'incontro-intervista con il figlio di Balducci, Lorenzo, attore nel film.

In altra telefonata Minzolini é al telefono con il presidente del consiglio Berlusconi Berlusconi chiama "direttorissimo", Minzolini si dice pronto a intervenire, ad esempio, sul caso Spatuzza: e infatti il giorno dopo in tv arriva il suo editoriale, in cui definisce "bugie" le parole del pentito di mafia.

AFFERMA IN UN UNA NOTA A TAL PROPOSITO  REPORTERS SANS FRONTIERES

La sezione italiana di Reporters sans Frontieres, esprime forte preoccupazione per la decisione del direttore Augusto Minzolini di rimuovere dalla conduzione tre volti storici del Tg1: Piero Damosso dall'edizione delle 7, Paolo Di Giannantonio da quella delle 13 e Tiziana Ferrario delle 20.

La Ferrario e Di Giannantonio presenti alla conferenza stampa di Rsf All'Aquila hanno sostenuto insieme al vicepresidente italiano dell'associazione, Domenico Affinito, che "l'aria che si respira al giornale della prima rete della Rai, da qualche tempo a questa parte, e' quella dell'epurazione". "La sensazione - ha detto Affinito - e' che il direttore stia colpendo quelli che non hanno firmato il documento in suo favore e che stia, invece, promuovendo chi lo ha firmato". I giornalisti del Tg1 hanno segnalato a Reporters sans Frontieres un clima interno "molto teso, conseguente all'annullamento del confronto redazionale nella composizione quotidiana del giornale che viene ormai realizzato con direttive precise dall'alto che non lasciano spazio al alcuna autonomia intellettuale ai giornalisti".

Per Rsf "la nuova metodologia di lavoro del tg1 si riflette in maniera negativa sia sulla liberta' di espressione dei singoli giornalisti sia sulla qualita' finale del prodotto giornalistico, ai suoi minimi storici".

 

LA PENNA CHE UCCIDE


Secondo il rapporto annuale di Freedom House che fotografa la libertà di stampa nel mondo, l'Italia slitta al 74 posto della classifica. Davanti a noi tutti gli Stati dell'Europa Occidentale. Il ddl sulle intercettazioni telefoniche farà precipitare il nostro paese in classifica.

Il 2009 intanto è stato un anno drammatico per la libertà d'informazione nel mondo, basta leggere il bollettino di guerra a seguire:

* 76 Giornalisti uccisi (+21% rispetto al 2008)
* 33 Giornalisti rapiti
* 573 Giornalisti arrestati
* 1456 Giornalisti aggrediti o minacciati
* 570 Media censurati
* 157 Giornalisti fuggiti dal loro paese
* 1 Blogger morto in prigione
* 151 Blogger o cyber-dissidenti arrestati
* 61 Blogger aggrediti
* 60 Paesi colpiti dalla censura di internet


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