Giuliani: il metanodotto Snam in zona sismica è pericoloso

25 Giugno 2010   12:22  

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del tecnico aquilano e studioso di terremoti Giampolo Giuliani.

''Si è svolta all’Aquila, presso il Consiglio Regionale, l’audizione relativa al metanodotto Sulmona-Foligno ed alla centrale di compressione della Snam.

All’incontro hanno preso parte il Presidente del Consiglio Nazario Pagano e i Capigruppo regionali ai quali una delegazione dei Comitati cittadini per l’ambiente ha spiegato le ragioni della contrarietà al progetto della Snam che presenta un fortissimo impatto sull’ambiente e rischi inaccettabili per le popolazioni residenti, stante l’elevata sismicità dei territori attraversati dal gasdotto.

Il tracciato dell’opera si snoda, infatti, lungo le depressioni tettoniche interne dell’Appennino Centrale storicamente interessato da un notevole tasso di sismicità che si manifesta con eventi anche di magnitudo elevata.

Nella Valle Peligna, dove è prevista anche la centrale di compressione, il metanodotto correrebbe lungo la faglia attiva del Morrone mentre, nell’aquilano, insisterebbe proprio sulle località già colpite dal disastroso terremoto del 6 aprile 2009: tra queste l’Aquila, Pizzoli, Montereale, San Demetrio né Vestini, Poggio Picenze, Barisciano, San Pio delle Camere, Navelli. All’audizione ha preso parte anche una rappresentanza di cittadini aquilani, tra cui Giampaolo Giuliani.

Giuliani ha sottolineato l’assoluta illogicità di un progetto che andrebbe ad aggiungere una sorta di bomba ad orologeria ad un territorio già disastrato e stremato che di tutto ha bisogno tranne che di un’opera tanto pericolosa come il metanodotto Snam.

Nessuno può garantire l’assoluta sicurezza del metanodotto in caso di sisma di elevata intensità; chi dovesse sostenere il contrario deve assumersene la responsabilità di fronte ai cittadini.

Abbiamo bisogno di prevenzione non di nuovi rischi, ha concluso Giuliani, per cui la logica vuole che impianti del genere vengano realizzati in aree che non presentano le forti criticità che invece caratterizzano il territorio della Provincia dell’Aquila.
In conclusione, i Comitati per l’ambiente e la delegazione di cittadini aquilani ha chiesto che il Consiglio Regionale, in tempi rapidi, approvi una risoluzione che bocci il progetto della Snam e richieda alla stessa di proporre un diverso tracciato per il metanodotto ed una diversa localizzazione per la centrale di compressione.

Parallelamente alla risoluzione si chiede alla Regione di dotarsi di un’apposita normativa che escluda la possibilità di realizzare opere fortemente impattanti, come il metanodotto Snam, in territori altamente sismici o di elevata qualità ambientale.

Poiché questi obiettivi, risoluzione e normativa di settore, richiedono la condivisione dell’intero quadro politico, i Comitati si augurano che i rappresentanti politici del nostro territorio svolgano, nei confronti della Regione, quell’indispensabile ruolo di convincimento senza il quale il risultato auspicato non può essere raggiunto un ruolo che, occorre sottolinearlo, finora è mancato del tutto, a cominciare dall’amministrazione comunale di Sulmona.''

Giampaolo Giuliani

 

A PROPOSITO DEL PROGETTO SNAM

Nel settembre 2004, la SNAM S.p.A. Rete Gas ha messo in cantiere la realizzazione del metanodotto Brindisi-Minerbio. Un  gasdotto che dovrebbe snodarsi per 687 km circa, con un condotto di 1200 mm di diametro, adagiato a 5 metri di profondità e una servitù di pertinenza di 40 metri (20 per lato). Il progetto della società dell'Eni prevede un gasdotto che dovrebbe arrivare dall'Algeria e attraversa l'Appennino, con una centrale che dovrebbe essere realizzata a Sulmona. I comuni abruzzesi interessati sarebbero 21, tra cui Popoli, Collepietro, Navelli, Caporciano, San Pio delle Camere, Prata d'Ansdionia, Fagnano Alto, Barisciano, Poggio Picenze, San Demetrio né Vestini, L'Aquila, Pizzoli, Barete, Cagnano Amiterno, Montereale, tutti comuni del cratere sismico. Il comitato per i cittadini per l'ambiente di Sulmona hanno sottolineato più volte, dopo il sisma del 6 aprile, come il percorso del metanodotto interessi zone altamente sismiche. E chiedono garanzie.

 

 


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