Gli sfollati irriducibili e infreddoliti delle tendopoli aquilane

Starnutisco ma non mollo

14 Ottobre 2009   13:53  

Altra nottata gelida a L'Aquila, con temperature minime di un grado. Un altra nottata di estremo disagio dunque per i seimila sfollati ancora ospiti delle tendopoli.

Fa freddo, la vita si fa sempre più dura, però è evidente che tantissimi sfollati ospiti nelle tendopoli,in particolare quelli che non rientrano nel novero degli sfollati a cui è stata assegnato un appartamento del Piano CASE, non vogliono saperne di essere trasferiti per chissà quanto tempo in alberghi fuori provincia e sulla costa, lontano dalle scuole frequentate dai figli, e dai loro posti di lavoro, pretendono una sistemazione a L'Aquila, perché non vogliono essere considerati terremotati di serie B.

Ieri ad esempio è stata smantellata la tendopoli di Camarda, ma una parte degli sfollati hanno rifiutato il trasferimento a Teramo e sono rimasti nelle tende.

Il commissario Guido Bertolaso, dopo aver fato distribuire nelle tendopoli una lettera sottoscritta anche dal sindaco Massimo Cialente, torna ad appellarsi allo spirito di collaborazione degli sfollati, secondo lui vittime anche di strumentalizzazioni: ''

'' Siamo in grado – afferma - di garantire un tetto a tutti coloro che sono fuori casa'' ed invita gli sfollati da lui definiti ''irriducibili'' a lasciare le tende ed accettare il trasferimento in alberghi anche fuori provincia e per qualche mese una vita da pendolare, che significa in fondo, spiega Bertolaso, ''percorrere la stessa distanza che fa ogni giorno chi vive a Fiumicino e lavora a Roma''.

FT

 


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