Grandi Rischi depositate motivazioni sentenza della Cassazione, De Bernardinis è stato imprudente

25 Marzo 2016   09:19  

Sono state depositata dalla Corte di Cassazione le motivazioni della sentenza sul Processo grandi rischi, che vedeva imputati gli esperti ed i politici riunitisi per vagliare la situazione scosse sismiche nel territorio aquilano.

La quarta sezione penale della Cassazione si è espressa sulla condotta tenuta dall'ex vicecapo della Protezione civile Bernardo De Bernardinis a cui è stata confermata la condanna a due anni per aver dato, un'informazione "imprudente" e "scorretta" senza la quale alcune morti, provocate dalla scossa sismica che sconvolse L'Aquila nella notte tra il 5 e il 6 aprile del 2009, "non si sarebbero verificate".

"Ove la condotta imprudente non fosse stata tenuta dall'imputato e ove egli avesse mantenuto un profilo di maggiore prudenza nel corso dell'intervista" rilasciata poco prima della riunione del 31 marzo 2009 della Commissione Grandi Rischi (organo consultivo scientifico della Presidenza del Consiglio), scrivono i supremi giudici nelle 170 pagine di motivazioni della sentenza depositate oggi, "omettendo di riferire quei concetti rassicuranti capaci di incidere negativamente sul livello di attenzione e di precauzione propri dei tradizionali comportamenti autoprotettivi dei cittadini l'evento non si sarebbe verificato". 

I giudici di piazza Cavour condividono totalmente le conclusioni della Corte d'appello dell'Aquila, rilevando che "ove l'imputato non avesse detto cio' che invece disse e se, in sostanza, avesse diligentemente informato il proprio messaggio a uno standard di indiscutibile correttezza scientifica e di piu' accorta prudenza, circa la ragionevole valutazione (non spregiudicatamente favorevole) degli eventi e di assenza di pericolosita', le morti non si sarebbero verificate, perche' quei cittadini aquilani avrebbero continuato ad adottare, nel corso della notte tra il 5 e il 6 aprile 2009, le precauzioni conosciute".

La Cassazione, con un principio di diritto, sancisce inoltre che "l'organo della Protezione civile, che provvede a fornire informazioni alla pubblica opinione circa la previsione, l'entita' o la natura di paventati eventi rischiosi per la pubblica incolumita', esercita una concreta funzione operativa di prevenzione e di protezione, ed e' a tal fine tenuto ad adeguare il contenuto della comunicazione pubblica a un livello ottimale di trasparenza e correttezza scientifica delle informazioni diffuse, e ad adattare il linguaggio comunicativo ai canoni della chiarezza, oggettiva comprensibilita' e inequivocita' espressiva".

 Per quando riguarda l'assoluzione dei sei scienziati che facevano parte della Commissione Grandi Rischi, per la Cassazione è «incontestato» che affermarono che «i terremoti non sono prevedibili» in base a quanto «permettono di dire le odierne conoscenze scientifiche».

La Cassazione ha condiviso  le conclusioni della Corte d’appello che aveva ritenuto che «non fosse attribuibile agli esperti una qualche comunicazione indebitamente rassicurante».

Per la Cassazione è stato inoltre «escluso» che gli esperti «avessero avuto conoscenza» delle affermazioni di De Bernardinis.

La stessa riunione, secondo i magistrati, era «priva di funzione di informazione alla popolazione» ed è stato anche «escluso che durante la stessa e successivamente fossero state propalate dagli esperti informazioni incaute».

In primo grado i sei scienziati - Franco Barberi,Enzo Boschi, Giulio Selvaggi , Gian Michele Calvi, Claudio Eva  e Mauro erano stati condannati, così come l’ex vicecapo della Protezione civile Bernardo De Bernardinis, a 6 anni di reclusione.


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