Grandi Rischi, l'avvocato Stefano: "Analisi del Pm discutibili e con risultati aberranti"

10 Ottobre 2012   15:37  

Continuano in aula le difese dei sette imputati della Commissione grandi rischi, accusati di disastro colposo plurimo.

"Bizzarra, fantasiosa, con acrobazie normative. Un'analisi confusa, discutibile e scoordinata con risultati aberranti". E' questa secondo l'avvocato Alessandra Stefano, la tesi accusatoria dei pm Fabio Picuti e Roberta D'Avolio.

La Stefano assiste Gian Michele Calvi, insieme ad Enzo Musco. "Non vorrei infierire sulla Procura - ha aggiunto - ma il timbro sul verbale della presidenza del consiglio dei ministri - che il Pm porta come validazione della convocazione - e' lo stesso che si trova sui miei documenti perche' e' il simbolo della loro conformità".

"E' la Procura a tirare fuori i conigli dai cilindri e non gli avvocati della difesa. Quella riunione era semplicemente un ampliamento dell'oggetto del fax di convocazione. Il punto è che non sarebbero bastati mesi per fare le valutazioni di rischio". Per la Stefano "sono stati decontestualizzati dei passaggi dalla bozza per rafforzare la propria posizione".

Poi parlando della sismicita' dell'Aquila e della scossa di magnitudo 4 del 30 marzo 2009, sempre l'avvocato ha asserito: "Se le parole hanno un senso si ha una strumentalizzazione della Procura delle parole che ha pronunciato il professore Calvi".

Il legale di fiducia di Gian Michele Calvi, ha anche parlato del sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente: "Il sindaco dell'Aquila ha sentito quello che hanno detto gli esperti, perché non lo ha detto? Perché lo addebitiamo alla commissione? Addebitiamolo a chi uscito da quella riunione ha rilasciato dichiarazioni pur avendo sentito gli esperti".


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