Grigliata alla diossina. Allarmismo o semplice prudenza?

Video allevamenti intensivi

10 Dicembre 2008   16:55  

APPROFONDIMENTO - VIDEO ALLEVAMENTI  Festività dolenti quest' anno. Tra la crisi economica, i licenziamenti e l' allarme diossina, al consumatore non resta che chiudersi in casa in religioso risparmio. Mentre si discute sulla necessità di tracciare la carne suina proveniente dall' estero, e sui rischi che l' assunzione di alimenti contaminati può generare nell' organismo umano, dall' Irlanda arriva il nuovo allarme: il rischio diossina potrebbe riguardare anche la carne bovina.

Sembra infatti che le mucche irlandesi abbiano banchettato con lo stesso mangime incriminato assunto dai suini. In realtà la notizia su un eventuale coinvolgimento di capi bovini nell' allarme diossina aveva fatto capolino tra le news locali già lunedì scorso. A confermarla ufficialmente tuttavia è stata la Rte, che citando direttamente le fonti governative, ha diffuso i risultati dei test svolti dalle autorità irlandesi su alcune mandrie bovine, nutrite con il medesimo composto alimentare consumato dai suini contaminati.

Il responsabile dell' Agricoltura irlandese Smith, tuttavia, non pare allarmarsi troppo, degli 11 allevamenti testati, soltanto 3 sono risultati positivi alla presenza di diossina. Inoltre non vi sarebbe alcun rischio per la salute dei consumatori: pare che la presenza della pericolosa molecola individuata nella carne bovina non raggiunga le preoccupanti quantità riscontrate nella carne di maiale. I livelli di diossina rilevati nei capi bovini irlandesi superano in effetti di 2, massimo 3 volte il livello consentito, a fronte di quello fino a 200 volte superiore rinvenuto nella carne suina. Tant' è che contrariamente alle misure intraprese dall' Eire riguardo ai prodotti derivanti dal maiale, per la carne bovina non è stato finora previsto alcun ritiro dagli scaffali dei supermercati locali. Ad ogni modo le mandrie identificate sono tutte sotto sequestro e a breve verranno estromesse dalla catena alimentare e animale, al fine di escludere qualsiasi eventuale contaminazione successiva.

ALLEVARE CONTRO NATURA


I CONTROLLI IN EUROPA

Secondo gli ultimi dati diffusi da Bruxelles il mangime killer assunto dai maiali irlandesi è stato consumato anche da ben 9 allevamenti di suini del Regno Unito, oltre a 8 nuove mandrie individuate nella Provincia settentrionale dell' Ulster. Nonostante i controlli e i sequestri, le autorità inglesi non escludono che alcune partite di carne provenienti dalle mandrie contaminate possano essere già entrate nella catena alimentare e varcato i confini. Al momento, i Paesi europei coinvolti nella faccenda diossina oltre all' Eire sono Gran Bretagna, Olanda, Danimarca, Belgio, Polonia, Svezia, Francia, Bulgaria e Italia. Ma sempre secondo Dublino ad aver ricevuto partite di carne contaminata sarebbero stati anche Svizzera, Usa, Canada, Giappone e Russia.

IN ITALIA

In seguito al comunicato di allerta del Governo, diramato a tutti gli Assessorati alla Sanità regionali, le partite di carne suina importate dall' Irlanda e sequestrate dai Nas sono al momento 42 su un totale di 90, delle quali ben 23 sono state rinvenute in Lombardia, 8 in Emilia, 6 in Veneto, e una rispettivamente nelle regioni del Lazio, Calabria, Trentino Alto Adige, Puglia e Basilicata. Un quadro probabilmente destinato a cambiare nei prossimi giorni, quando la gran parte dei controlli e delle analisi sarà stata portata a termine.

MEGLIO UN  MAL DI PANCIA ALL'ECONOMIA CHE UN TUMORE DA DIOSSINA

Intanto Ministero delle Politiche Sociali e Associazione dei consumatori discutono sul problema diossina, diffondendo posizioni diametralmente opposte in merito al comportamento che il consumatore italiano dovrebbe tenere: mentre il primo, nella persona del sottosegretario alla Salute Francesca Martini invita a non creare inutili allarmismi dannosi al sistema economico, il presidente Codacons Carlo Rienzi ricorda alla Ministra che è "meglio un mal di pancia all'economia che non un tumore da diossina", sconsigliando agli italiani l' acquisto di zamponi e cotechini:

"Il sottosegretario, se davvero vuole rassicurare i consumatori, deve rilasciare una dichiarazione sotto la sua responsabilità, dove spiega come la contaminazione delle carni suine in Irlanda sia successiva all'entrata di carni irlandesi nel nostro paese, e deve anche dichiarare responsabilmente di poter escludere con assoluta sicurezza che carni inquinate siano finite in zamponi e cotechini attualmente in vendita nel nostro paese'. "Ricordiamo alla Martini" -continua Rienzi- "che in questi casi i tempi di incubazione possono essere molto lunghi, soprattutto se la diossina deve trasferirsi ai mangimi, e dai mangimi agli animali”.

DIOSSINA. IDENTIKIT DI UNA MOLECOLA KILLER

Non è facile definire la sostanza al centro del dibattito odierno. Quella che genericamente viene definita come diossina richiama in realtà oltre 200 sostanze differenti, tra le quali 17 riscontrate come notevolmente pericolose per l'uomo. La più nociva è il tetraclorodibenzo-p-diossina (Tcdd), la diossina Seveso, ormai utilizzata in qualità di parametro nella valutazione della tossicità.

La Tcdd è infatti una sostanza altamente tossica in grado di generare danni gravissimi al cuore, ai reni, alla pelle, al fegato, allo stomaco e al sistema linfatico. Svariati studi specialistici su tale tipo di diossina hanno portato alla scoperta di un elevato pericolo cancerogeno, sia per l'essere umano che per l' animale.

Presente nelle vernici, in prodotti per il legno, oli isolanti, additivi antimuffa, erbicidi di uso civile e diserbanti militari, la diossina si diffonde nell'ambiente circostante anche attraverso il processo della combustione, come quello che può aver luogo all'interno di un motore, di una stufa o di un camino, o nell'incendio di determinati materiali. In base alla sua stabilità chimica la molecola è ritenuta tossica per l'ecosistema soprattutto per il grado di persistenza che presenta: legandosi facilmente al materiale organico insito nel terreno sono necessari mesi, a volte anni, affinchè venga degradata.

 

ALLEVAMENTO LAGER DI MAIALI

 


ALLARMISMO O SEMPLICE PRUDENZA?

Pascoli e mangimi contaminati sono i principali responsabili della contaminazione da diossina di latte e carne animali. Tuttavia, nonostante gli alti livelli di diossina riscontrati nelle carni suine sotto indagine, il vicepresidente della Fsai(l'Authority irlandese per la sicurezza alimentare), Alan Reilly non sembra avere dubbi sulla sicurezza dei consumatori europei: il rischio per la salute pubblica connesso al consumo di tali alimenti sarebbe "molto, molto basso. Si dovrebbero mangiare prodotti con questi contaminanti per 40 anni prima di avere qualche segno di malattia".

Ma c’è chi come Primo Mastrantoni, segretario Aduc, non concorda con quanti rassicurano ad oltranza, e fa leva sul meccanismo del “bioaccumulo”, sulla base del quale le fonti di assunzione della diossina sarebbero diverse, dalla carne suina alla mozzarella di bufala, dall'olio di girasole a pesci d’acquacoltura, dalle uova al latte. Considerando che più del 90% dell’esposizione umana alla diossina deriva dagli alimenti, e che quelli di origine animale contribuiscono per l’ 80% all’esposizione complessiva, parlare di basso rischio, estrapolando la contaminazione della carne suina dal più generale e complesso sistema alimentare umano, appare azzardato.

Tra dubbio e certezza su una cosa Governo, Codacons, opinione pubblica e società civile sembrano concordare: estendere al più presto il sistema della tracciabilità anche alla carne suina. Non tutelerà forse i poveri animali dal mangime contaminato, ma almeno saremo in grado di sapere da dove arrivano i prodotti che acquistiamo, e consumiamo con sempre minore fiducia.

 

UN ALLEVAMENTO A MISURA DI MAIALE IN UMBRIA.... 

 

 

 

I CONTROLLI LI FANNO I PRECARI

I controlli effettuati dal Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali sulla carne irlandese a rischio diossina sono stati condotti da lavoratori precari: se gli italiani non mangeranno a Natale carne potenzialmente dannosa per la salute lo si deve a professionisti che saranno senza lavoro nell'agosto 2009. E' quanto denuncia il Coordinamento Nazionale FP CGIL ex Ministero Salute, sottolineando che "gli uffici interessati ai controlli sono prevalentemente costituiti da personale tecnico ed amministrativo con contratto a tempo determinato che grazie alle recenti norme Tremonti e Brunetta, perdera' il lavoro il 31 agosto 2009 . Le emergenze sanitarie sugli alimenti - sottolinea la Cgil - sono frequenti e, di conseguenza, l'attivita' degli uffici di frontiera dell'ex Ministero della salute (PIF e UVAC per le carni, USMAF per le altre merci e la salute umana) richiede elevate competenze e flessibilita' e disponibilita' lavorativa anche al di fuori del consueto orario di lavoro per tutelare la salute dei cittadini impedendo la commercializzazione di prodotti non idonei . Si rileva una forte contraddizione fra i propositi dichiarati dai ministri di voler aumentare quantita' e qualita' dei controlli per al tutela della sicurezza alimentare dei consumatori e le leggi di questo governo che dapprima sopprimono il Ministero della Salute, unico caso in Europa, e poi causano il licenziamento del personale precario in servizio presso l'ex Ministero che rappresenta in alcuni il 100% dell'organico tecnico di alcuni uffici". Di fronte all'evidente necessita' di garantire la giusta tutela a tutti i cittadini, "la CGIL chiede la garanzia del posto di lavoro per gli operatori amministrativi e per i dirigenti sanitari, entrambi precari, necessari al funzionamento degli uffici deputati ai controlli sugli alimenti. Anche questa delicata situazione ripropone il ripristino del Ministero della Salute come una misura che non puo' essere piu' rinviata se si vuole tutelare al meglio i cittadini".  FONTE AGI

 

CARNE ALLA DIOSSINA: CIA,500 MLN DANNI SE PROSEGUE ALLARMISMO

 (AGI) - Roma, 10 dic - Se continua la campagna allarmistica, si rischia un danno di circa 500 milioni di euro per tutta la filiera della carne, sia suina che bovina. A sostenerlo e' la Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito alla vicenda dei suini e dei bovini irlandesi contaminati da diossina. I riflessi sui consumi, per il momento, sono contenuti, ma nei prossimi giorni, in presenza di un allarmismo infondato, si corre il pericolo -avverte la Cia- di un taglio netto nelle vendite, specialmente di prodotti come cotechini e zamponi che raggiungono il loro apice di acquisto proprio nel periodo delle feste di Natale. Conseguenze, comunque, potrebbero esserci anche per i prosciutti e i salami e per la stessa carne fresca bovina e suina. Da qui -sottolinea la Cia- l'esigenza di evitare psicosi tra i consumatori. I nostri controlli sono efficaci e i dati di questi giorni lo confermano pienamente. Stesso discorso per gli allevamenti italiani, sia bovini che suini, sono estremamente sicuri. I mangimi che vengono utilizzati sono sottoposti ad analisi rigorose. Gli allevatori rispettano ogni regola igienica e di sanita' e da tempo hanno investito in qualita'. Per la Cia, quindi, occorre evitare qualsiasi allarme privo di fondamento che disorienta i consumatori e puo' avere ripercussioni fortemente negative sull'economia della nostra agricoltura, che gia' vive una fase difficile, e su tutta la filiera carne sino alla distribuzione finale. FONTE AGI

Giovanna Di Carlo

 


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