Grillo attacca il Colle, meno poteri al Presidente, ma subito stoppato dal M5S

22 Ottobre 2018   12:07  

Arriva sul palco del Circo Massimo brandendo una 'manina' di plastica, un riferimento alle polemiche degli ultimi giorni sulla presunta manipolazione del decreto fiscale denunciata da Luigi Di Maio. E come sempre si prende la scena scaldando la sua piazza, a un anno dall'addio come leader del Movimento. Beppe Grillo ne ha per tutti. Dal Partito democratico alle agenzie di rating, da Macron a Salvini.

Protagonista della giornata conclusiva della kermesse stellata, il garante dei grillini scatena la bufera con il riferimento ai poteri del Capo dello Stato. "Mi hanno accusato di vilipendio per una battutina che ripeto anche qui. Poi c'è stata la storia dell'impeachment. Noi - scandisce il fondatore del M5S - dobbiamo riformare" il ruolo del Presidente della Repubblica, "nomina 5 senatori a vita, è capo delle forze armate e del Csm. Bisogna togliere questi poteri". Parole che vengono stoppate dal M5S e da Palazzo Chigi: la riforma dei poteri del capo dello Stato non è nel contratto di governo.

Dal M5S precisano "che né le forze di maggioranza né il governo intendono riformare i poteri del Presidente della Repubblica. Tale proposito non è infatti presente nel contratto di governo". Si fa inoltre notare che "Grillo non riveste ruoli istituzionali. Dal Movimento ribadiscono piena fiducia nel ruolo di Garante della Costituzione del Presidente Sergio Mattarella". Da Palazzo Chigi non arriva nessun commento sulle parole pronunciate da Beppe Grillo. Fonti di Palazzo Chigi ricordano però che nel contratto di governo non c'è alcuna riforma dei poteri del Capo dello Stato.

Sono in tanti a replicare a Grillo. Il segretario del Partito democratico, Maurizio Martina, avverte: “Il comico miliardario prenda in giro chi vuole, non c’è alcun problema a farsi due risate al circo di domenica, ma lasci stare la Costituzione e il ruolo di garanzia del Quirinale. Il Capo dello Stato non si tocca”. A stretto giro anche la reazione di Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. “‪Gli attacchi sguaiati di @beppe_grillo alla Presidenza della Repubblica dimostrano ancora una volta la natura primordiale eversiva del @Mov5Stelle - scrive su Twitter - Stanno al governo ma sognano di sovvertire le regole democratiche e costituzionali del nostro Paese. Irresponsabili al potere”.

Dalla kermesse del Circo Massimo, Grillo marca le distanze dal leader della Lega, pur riconoscendogli la capacità di mantenere la parola data. Rispetto a Salvini "noi siamo strutturalmente diversi come Dna... - dice dal palco - lui è di pancia, anche io lo sono. Il Movimento è nato dalla pancia, che è un secondo cervello. Non ci vuole molto a capire chi hai di fronte". "L'etica della politica è la lealtà... Salvini è uno che dice una parola e la mantiene" e "questo è un miracolo", sottolinea. Al ministro dell'Interno riserva una battuta: "Salvini l'ho conosciuto una sola volta all'aeroporto, non era ancora chi è ora, io ero già 'l'elevato'. Salvini percepiva la potenza che emanava il mio fisico sul suo. Si è avvicinato e mi ha detto 'c'è mia mamma al telefono... la potrebbe salutare?'. E io... 'signora perché non ha preso la pillola...'".

Non poteva mancare la stilettata ai vertici del Pd. "Per questa sinistra non esiste il presente ma nemmeno il futuro: è morta, è diventata noiosa, senza una narrazione. Vi sfido a dirmi un nome di un candidato alla segreteria, c'è questo qui, il segretario, che sembra il maggiordomo della famiglia Addams", attacca Grillo, riferendosi a Maurizio Martina. Sulle agenzie di rating dice: "Sono malati di mente, il giorno prima del fallimento di Lehman Brothers gli avevano dato tripla A". Il debito pubblico, invece, "non deve creare una colpa. Se avesse creato una colpa nel '53 la Germania lo avrebbe pagato e invece non l'ha pagato".

Nel mirino del comico c'è anche l'inquilino dell'Eliseo: "Siamo pieni di psicopatici, bambini violentati da anziani come Macron...". Infine, il richiamo ai valori fondanti del Movimento 5 Stelle e alla memoria di Gianroberto Casaleggio: "Questo Movimento è nato da un grande manager... Un visionario straordinario. Voi avete il dovere di non abbandonare una visione". Le note blues di 'Show me the way' chiudono la prima kermesse di governo a 5 Stelle. Sul palco a far festa con Grillo ci sono tutti: da Di Maio a Davide Casaleggio, dai ministri M5S ai parlamentari.

"Record di presenze nella seconda giornata di Italia 5 Stelle: più di 50mila le presenze totali della giornata" fanno intanto sapere gli organizzatori, precisando che il dato è aggiornato alle 16.30 durante il discorso di Luigi Di Maio.



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