''Hai visto il costo delle casette, e i ladri eravamo noi?''

Interviste a Calvi e De Bernardinis

22 Febbraio 2010   11:11  

Quanto costano le CASE? E' stato un prezzo congruo? Erano necessarie le piattaforme antisismiche per edifici già a prova di terremoto? Con quale criterio di economicità e qualità sono stati fatti gli appalti?

Trattandosi di soldi pubblici, in buona parte frutto di donazioni, da utilizzare nel migliore dei modi per dare un tetto a 40mila sfollati, ( il piano CASE, ricordiamo, basterà solo per sole 17mila persone), è una domanda cui occorre dare una risposta certa e definitiva, anche perché pare che intanto che intanto il progetto CASE sia oggetto di indagine da parte delle Procure .

In una nostra recente intervista, Bernardo De Bernardinis, il vice di Bertolaso, nonché strenuo mentore del Progetto CASE, parla di ''un grande successo'', definisce ''sterili le polemiche'', garantisce che i costi sono oggetto di ''un confronto in varie sedi'', spiega che ''basta fare due conti'', conclude, per dimostrare che il costo è congruo.

In un'altra nostra intervista, Gian Michele Calvi, il coordinatore generale del Progetto C.A.S.E. all’Aquila, professore di Ingegneria a Pavia e direttore di Eucentre, definisce quelle piattaforme il futuro dell'edilizia in Italia, spiega che ciascuna colonna antisismica è costata solo 1430 euro, pesando soltanto 1,5% sul costo complessivo delle CASE. Certo, poi va aggiunto il costo delle piattaforme in cemento armato, ma spiega Calvi, con esse si sono ricavati anche i garage. Infine ammette che i palazzi prefabbricati poggiati sopra hanno una buona resistenza sismica, le piattaforme però servono a mantenerli abitabili anche a seguito di un terremoto.

Secondo altri analisti il costo delle CASE sfiora i 2700 euro a metro quadrato, la maggior parte dei quali, circa 1500 euro si badi bene a metro quadro, sono per le piattaforme e gli isolatori antisismici.

Molti aquilani si chiedono poi perchè  le case di legno di Onna, gioiellini di abitabilità, sono costati appena 1100 euro a metro quadro, compresa però tutta l'urbanizzazione che invece il progetto CASE, affermano i comitati, ha in buona parte scaricato sul Comune, che a causa della localizzazione dovrà spendere cifre altissime per i servizi, a cominciare dai trasporti e dalla raccolta rifiuti. Le case di legno, antisismiche e più che dignitose, costano poi in media 600 euro a metro quadro, e se composte da due piani e con minore consumo di suolo, il loro prezzo e comunque molto più basso delle CASE a due piani. Con il vantaggio di essere remobvibili e riutilizzabili.

Si scopre poi che un imprenditore pescarese, D' Antonio, aveva proposto piattaforme antisismiche a un prezzo inferiore del 40%, ma la Protezione civile non ha preso in considerazione la sua offerta. Eppure lui ha realizzato le piattaforme del Polo De Cecco a Pescara, che sostengono ben 11 piani di cemento armato, e sono costate appena 350 euro a metro quadro. La Protezione civile dovrebbe speigare perchè si sono scelte altre aziende e prodotti.

E poi c'è un intercettazione telefonica agli atti dell'inchiesta fiorentina, datata 17 giugno 2009. Al telefono il funzionario Fabio De Santis e l’imprenditore Valerio Carducci, entrambi inquisiti:

Fabio De Santis: ''Hai sentito Porta a Porta?...2400 euro al metro quadro casette di legno a un piano...noi lavoravamo a 3000-3100 nell’isola...per un albergo a cinque stelle...''

Valerio Carducci ride.

Fabio De Santis: ''E i ladri eravamo noi...?

Carducci, indignato, pensa così di scrivere una lettera a Bertolaso e per conoscenza a Berlusconi.

Fabio De Santis risponde: ''No, a Berlusconi una copia a parte perché a chi è superiore mai per conoscenza, capito?''.

 

 


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