19 Novembre 2009 07:46
In questi giorni mi sono soffermato a pensare su quanto la tv sia attenta al pubblico dei più piccoli. Sostengo che, in fondo, tutte queste accortezze per gli spettatori under 14 non ci siano, almeno a giudicare dal tenore e dai temi trattati dalle tv generaliste nel day-time, soprattutto nell'ultimo periodo. Della serie: i bambini ci guardano? Peggio per loro.
Complici gli scandali sessuali dell'ex Presidente della Regione Lazio, ho visto trasmissioni come L'Arena (ore 14), La vita in diretta (16.15) e Pomeriggio 5 (16.55) parlare di trans e prostitue con una disinvoltura degna solo di chi della presenza di minori davanti allo schermo se ne frega altamente. La prossima generazione costretta, quindi, ad ascoltare discorsi imbrazzanti su 'normalità' e 'libertà di costumi'.
Almeno a due di questi programmi, che si interrogavano sulla opportunità o meno di parlare di certi argomenti, ha partecipato anche Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori. Possibile nessuno si sia accorto della comicità della situazione? Nel momento stesso in cui si discuteva sulla liceità di affrontare il tabù escort - trans in realtà, indirettamente, lo si stava già facendo, in orari da fascia protetta e col 'paladino dei bambini' in studio!
Intanto, i più piccoli continuano ad osservare, vedere e crescere con immagini loro proibite davanti agli occhi, a causa di adulti goffi e distratti troppo attenti a fare solo share. Si, share, quella maleddetta parolina grazie a cui hanno proliferato reality e trash in genere. Povere nuove generazioni, chi le salverà? Loro stesse, naturalmente.
Già, perchè il dato confortante di questo periodo è proprio il boom dei (pochi) programmi a loro dedicati. L'ultima versione di Pinocchio ha battuto il Grande Fratello, come anche Un medico in famiglia. Autentico schiacciasassi di questa stagione è, poi, Chi ha incastrato Peter Pan?, varietà in cui sono addirittura protagonisti. Non male, infine, la settima stagione del Don Matteo di Terence Hill.
Meno male che ci sono i più piccoli, allora, e grazie al loro gradimento vengono premiati format se non di qualità almeno adatti a tutti. Noi facciamo domande, loro, molto più concretamente, danno risposte. I bambini ci guardano e mettono una pezza.
Francesco Balzano
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