I borseggiatori dell'anziana inchiodati dalle telecamere, il video

20 Agosto 2013   11:56  

Eseguite 2 misure cautelari ai danni di due cittadini stranieri residenti a L'Aquila, ritenuti responsabili del reato di rapina, previsto e punito dall’art. 628 del c.p..

Si tratta di LAFSAHI Abdelkbir, nato a Ouled Bouali (Marocco), il 06.07.1991, residente ad Aragno (AQ), pregiudicato e DEDA Florenc, nato a Kavaji (Albania), il 24.08.1995, domiciliato presso una Casa Famiglia nei pressi di Preturo (AQ), minorenne, incensurato.

I due verso le ore 15.30 del 24 giugno 2013 si trovavano presso il terminal bus Lorenzo Natali, ubicato a L’Aquila, in Piazzale Tullio De Rubeis, zona Collemaggio, intenzionalmente in cerca di qualche utente da rapinare: infatti, notavano subito un’anziana signora del ’39 residente c/o i M.A.P. di Pianola, seduta nella sala d’aspetto in attesa dell’autobus, linea M6/A, da prendere per raggiungere casa.

Hanno aspettato che la signora salisse sull’autobus e poi anche loro sono saliti dietro di lei sino alla fermata di Piazza Pilortera; scesa dal mezzo pubblico e incamminatasi verso casa, all’altezza di Via della Fonte Sessanta veniva avvicinata, da dietro, dai due individui, che nella circostanza, l’afferravano per le spalle, ed immobilizzandola la prendevano per il collo e le strappavano due catenine in oro giallo (una delle quali rimaneva dentro i vestiti della signora); non paghi, la scaraventavano pure a terra per poi fuggire a piedi. La donna, rialzatasi da terra, veniva soccorsa dai parenti presso la sua abitazione e, per fortuna, oltre al grande spavento, riportava solo ferite lievi.

Le indagini immediatamente avviate dagli investigatori della della Sezione Antirapina della Squadra Mobile consentivano di raccogliere tutte le informazioni necessarie all’individuazione degli autori della rapina che venivano descritti come persone di corporatura normale, altezza da circa m. 1.70 a m. 1.75 ed entrambi vestititi con magliette di colore bianco.

L’acquisizione delle registrazioni video estrapolate dal sistema di sorveglianza presente presso il Terminal consentiva agli agenti di riconoscere 2 soggetti corrispondenti, per fisionomia, per colore e tipo di abbigliamento, alle descrizioni fornite aventi gli stessi abiti descritti dalla vittima; questi prima si vedono entrare ed uscire dal bar ubicato all’interno del terminal e poi attraversare il piazzale sino alla salita sul bus, subito dopo l’anziana.

Le ricerche effettuate portavano a trovare e fermare prima l’albanese e poi il giorno dopo il marocchino. I due ammettevano le loro responsabilità: pertanto, veniva pure recuperata la catenina d’oro che aveva fruttato 70 €uro, presso un “Compro Oro”, sito a l’Aquila. Nella circostanza l’albanese aveva pure fornito il suo documento, necessario per la compravendita. Il commesso riconosceva tramite individuazione fotografica entrambi gli stranieri presentatisi al negozio.

Si precisa che il LAFSAHI, è stato nuovamente controllato presso il Terminal di Collemaggio in data 23 luglio scorso, da personale di Volante della Questura, , che lo accompagnava in ufficio ai fini identificativi in quanto privo di documenti; lo straniero era stato trovato inadempiente al pagamento del biglietto dell’autobus di linea, probabilmente utilizzato nel tentativo di perpetrare qualche altro reato predatorio.

Gli stranieri venivano pertanto denunciati all’A.G. procedente, che grazie:
alla corrispondenza dell’abbigliamento indossato dagli autori della rapina con quello dei soggetti ripresi dalle telecamere;
alla circostanza della vendita del gioiello subito dopo la realizzazione del reato;
alla contestuale presenza di entrambi i rapinatori al momento della vendita della collana al compro oro;
all’individuazione personale del commesso del negozio;
all’individuazione della vittima dell’abbigliamento dei due ed al riconoscimento della collana recuperata;
ha ritenuto idonei gli elementi per l’applicazione delle misure cautelari emesse.

Il maggiorenne, che durante l’arresto si trovava al lavoro presso una ditta edile è stato portato alla Casa Circondariale di L’Aquila mentre il minorenne, che si trovava presso una Comunità è stato collocato in un’altra.


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