I comitati occupano il consiglio regionale. Assemblea a oltranza

No ai commissari e a nomina Cicchetti

21 Settembre 2010   15:50  

La cronaca di una giornata convulsa a Palazzo dell'Emiciclo con immagini ed interviste.

E' saltata, per l'occupazione da parte dei manifestanti dell'aula consiliare dell'Emiciclo, la seduta pomeridiana del Consiglio regionale, convocata sui temi della ricostruzione. In una nota le forze di opposizione "ritenendo incomprensibile l'atteggiamento della maggioranza di fuggire dall'aula di fronte ad una legittima manifestazione di protesta da parte dei cittadini aquilani" chiedono l'immediata convocazione del Consiglio regionale "affinche' oggi stesso riprendano i lavori del consiglio". Le forze di opposizione esprimono anche la loro condivisione su quanto sostenuto dagli aquila circa l' inopportunita' della nomina di un ulteriore commissario".

Si sono radunati - circa un centinaio - davanti alla l'ingresso del Palazzo dell'Emiciclo, dove si sta svolgendo una seduta del Consiglio regionale, e chiedono di entrare a gran voce nella seduta straordinaria dedicata alla ricostruzione, per dire "No" alla nomina dell'imprenditore Antonio Cicchetti, come vicecommissario per la ricostruzione. Un sit-in di protesta annunciato da giorni contro una nomina "inutile e che comunque non rispetta la scelta democratica". Di qui la scelta di protestare con tre striscioni che recitano: "Fuori i potenti dall'Aquila", "Basta commissari e cricche d'affari", "via gli sciacalli", "noi alle 3e32 non ridevamo" e "Chiodi non pazzià", oltre a un volantinaggio che ribadisce le perplessità della nomina. Dal megafono che coordina la manifestazione si sente: "Vogliamo entrare dentro. Aprite aprite, è illegale tenerci fuori". Il varco di accesso é presidiato dalle forze dell'ordine, e c'é un cancello d'ingresso chiuso che sbarra la strada.

Ore 16.00
Per ragioni di sicurezza i cancelli di Palazzo dell'Emiciclo sono stati aperti e i manifestanti sono stati fatti entrare nell'aula consiliare dove era in corso il Consiglio regionale ordinario. Le urla e gli slogan delle persone entrate in aula non hanno consentito il proseguimento della seduta ordinaria che e' stata dichiarata chiusa. Dovrebbe iniziare a breve la seduta dedicata alla ricostruzione poste-terremoto.
Giorgio De Matteis, che presiedeva la seduta, ha tentato inutilmente di proseguire i lavori appena iniziati.
I consiglieri assistono inermi alla bagarre, sono quasi tutti ai loro posti tranne alcuni come Costantini (Idv) e Acerbo (Prc) che stanno dialogando con i rappresentanti dei comitati cittadini sorti all'indomani del sisma.

Ore 16.20
Durissima la reazione del vice presidente del Consiglio De Matteis che ha definito "gravissimo" il comportamento dei cittadini che partecipano alla protesta. "E' stato interroto l'esercizio legislativo - ha aggiunto - cè un limite alle proteste".
Per il governatore Chiodi si tratta della "dimostrazione di arroganza e non di democrazia".
Il capogruppo Pd D'Alessandro parlando al megafono si è rivolto ai manifestanti invitandoli a cogliere l'occasione della loro presenza per prendere la parola.

Ore 16.25
Ha preso la parola l'ex assessore Daniela Stati che si sta rivolgendo ai comitati cittadini.
I consiglieri continuano a intervenire parlando da un megafono portato dai manifestanti.
In risposta ad alcuni slogan contro di lei, la Stati ha detto di aver fatto "solo il bene di Abruzzo Engineering e dei lavoratori anche aquilani", affermazioni che hanno provocato la reazione dei presenti che l'hanno contestata e fischiata.

Ore 16.30
Il consigliere Acerbo (Prc) è intervenuto schierandosi apertamente con i comitati. "Se è un'anomalia - ha detto al megafono - che il Consiglio sia invaso dai cittadini è molto più anomalo e grave che un condannato per 'culpa in vigilando' sia nominato vice commissario". Esplicito il riferimento ad Antonio Cicchetti, contro il quale Acerbo insieme a Saia (Pdci) aveva esposto in Consiglio stamattina uno striscione con scritto "Cicchetti è un condannato".

Ore 16.47
I comitati cittadini che stanno protestando all'Aquila, nell'aula del consiglio regionale, minacciano di occupare la sala per chiedere la revoca della nomina a vicecommmissario per la ricostruzione di Antonio Cicchetti. I manifestanti, oltre cento, chiedono anche lo svolgimento di una seduta del consiglio regionale, in seduta ordinaria, per la discussione delle linee per la ricostruzione post-sisma. L'aula del palazzo dell'Emiciclo in questo momento e' presidiata da agenti della polizia e dai carabinieri, mentre la seduta, straordinaria sulla ricostruzione, che si doveva tenere alle ore 15 non ancora comincia.

Per il consigliere comunale dell'Aquila Lombardi (Pdl), presente all'Emiciclo quanto sta avvenendo "è intollerabile, è segno che si sta slabbrando il tessuto politico, la politica si sta facendo prevaricare dal movimentismo più sfrenato". E ha aggiunto: "Cicchetti non è la panacea nè di tutti i beni nè di tutti i mali, lasciamolo lavorare, mettiamolo alla prova".
Uno dei portavoci della protesta dal canto suo ha replicato che "la politica deve rendersi conto che dalle loro scelte dipende la nostra vita e il nostro futuro" e ha aggiunto "loro sono sempre in campagna elettorale, la nostra è una campagna per la vita".

Ore 16.55
"Quanto avvenuto pochi minuti fa nell'Aula Consiliare del Consiglio Regionale d'Abruzzo non ha nulla a che fare con la legittima espressione del pensiero e del dissenso". Così il consigliere del PDL Riccardo Chiavaroli.
"Il fatto che un gruppo violento di facinorosi possa irrompere in un'aula istituzionale ed interromperne i lavori, infatti, non è un buon servizio nè alla democrazia nè tantomeno alla città dell'Aquila.
Un fatto incredibile mai successo prima e che non va sottovalutato per il germe di violenza che, al pari di altri episodi in Italia in questi giorni, lascia intravedere.
Preoccupa il fatto, poi, che persino alcuni consiglieri delle opposizioni abbiano ritenuto "giustificabile" il comportamento dei manifestanti.
Mi auguro, tuttavia, che si tratti di di un episodio isolato ma al contempo rivolgo sin d'ora un pubblico appello a Prefetto e forze dell'ordine affinchè - nel rispetto assoluto delle leggi - non sia mai piu' impedito ad un organo legislativo quale il Consiglio Regionale d'Abruzzo, di esercitare le proprie funzioni a causa di azioni di forza esterne. Ciò infatti rappresenterebbe un vulnus gravissimo a danno della democrazia, delle istituzioni e soprattutto dei pacifici cittadini aquilani che sono per fortuna la stragrande maggioranza".

Ore 17.30
Il capogruppo Pd D'Alessandro ha letto nota delle forze di opposizione che chiedono che riprendano lavori del Consiglio regionale.
"Non è incivile che siano entrati i comitati - ha detto - ma che sia stato sospeso il Consiglio". "Oggi si doveva parlare di tematiche legate alla ricostruzione e di Abruzzo Engineering: avevamo chiesto di aprire i microfoni e di parlare con le persone, ma tutto ciò non è stato possibile".

Ore 18.30
Il vice presidente del Consiglio regionale D'Amico (Pd) ha inviato una nota ai segretari provinciale, regionale e nazionale del Pd, Fina, Paolucci e Bersani. "Cari Segretari - scrive D'Amico - dopo la manifestazione odierna dei movimenti cittadini dell’Aquila in Consiglio regionale,  ritengo  che non si possa più eludere un incontro all’Aquila del Partito Democratico che  fissi un adeguato coinvolgimento di tutti i gruppi dirigenti e le rappresentanze istituzionali locali, regionali e nazionali  per definire una linea  di indirizzo chiara , evidente nella direzione di restituire alle assemblee elettive il reale controllo  delle politiche di ricostruzione.
Bisogna  operare  compatti e vicini ai cittadini, senza  prerogative esclusive che ci stanno logorando. La ricostruzione dell’Aquila è un problema regionale e nazionale, non può restare chiusa in una logica stratta e priva di chiarezza. Il Partito Democratico deve essere portatore di istanze  fortemente partecipate e condivise, vicine ai cittadini colpiti dal sisma del 6 aprile".

Ore 17.50

E' saltata, per l'occupazione da parte dei manifestanti dell'aula consiliare dell'Emiciclo, la seduta pomeridiana del Consiglio regionale, convocata sui temi della ricostruzione. In una nota le forze di opposizione "ritenendo incomprensibile l'atteggiamento della maggioranza di fuggire dall'aula di fronte ad una legittima manifestazione di protesta da parte dei cittadini aquilani" chiedono l'immediata convocazione del Consiglio regionale "affinche' oggi stesso riprendano i lavori del consiglio". Le forze di opposizione esprimono anche la loro condivisione su quanto sostenuto dagli aquilani circa l'inopportunita' della nomina di un ulteriore commissario".

DOMANI DI NUOVO IN CONSIGLIO

Torneranno domani alle 15 per inscenare una nuova protesta all'Emiciclo gli esponenti dei comitati cittadini dell'Aquila che oggi si sono riuniti in assemblea nella sala del Consiglio regionale. Lo hanno annunciato gli stessi cittadini che oggi hanno dato vita prima ad un sit-in fuori il palazzo dell'Emiciclo, poi all'occupazione dell'aula consiliare in cui si sarebbe dovuto discutere della ricostruzione post-terremoto. I manifestanti con una nota hanno lamentato il fatto che, una volta riusciti a entrare, oggi, "la seduta di Consiglio e' stata prima sospesa e poi interrotta. Non era certo questo che volevamo: eravamo arrivati per entrare e ascoltare.
Al Consiglio regionale la ricostruzione e' blindata. Siamo stati costretti a forzare i blocchi della Polizia hanno detto - un simile ordine del giorno era tale da prevedere una grande partecipazione: come si puo' pensare di farlo a porte chiuse, o limitando a pochissime persone la liberta' di partecipazione? Condanniamo il comportamento di quei consiglieri, e del presidente Chiodi, che hanno abbandonato l'assise". I comitati di cittadini hanno ribadito "l'avversione alla logica del commissariamento: la ricostruzione non puo' essere gestita con le ordinanze e affidata a personaggi di dubbia competenza, che non godono di nessuna investitura democratica e hanno gia' dimostrato di non saper vigilare sulla correttezza della gestione dei fondi pubblici. Il futuro del nostro territorio deve essere affidato alla certezza della legge e dell'arrivo dei fondi. Continueremo a sostenere l'importanza della partecipazione dei cittadini al lungo processo di ricostruzione". I comitati hanno chiesto chiarezza sulla ricostruzione post-terremoto "ancora ferma al palo e sulla figura di Antonio Cicchetti, nominato vicecommissario per la ricostruzione".

"Chiediamo - aggiungono - se intendono riappropriarsi della loro dignita' di eletti perche' solo a loro, per legge, spettano i compiti di vigilanza e indirizzo, poteri che non possono essere attribuiti dall'alto. Rifiutiamo con sdegno l'accusa di essere 'un gruppo di violenti facinorosi', formulata dal consigliere Pdl Chiavaroli. 'Una legittima espressione del pensiero e del dissenso', come afferma Chiavaroli, era esattamente quello che intendevamo fare, quando abbiamo trovato la Polizia a sbarrarci la porta di un'assise pubblica. La stessa Polizia che troviamo ogni volta. Riteniamo che la vera violenza sia quella di sottrarre ai cittadini il loro futuro, di esautorare le istituzioni democratiche per attribuire i loro poteri a chi non ha nessun titolo per riceverli e cercare di criminalizzare ogni forma di dissenso".

 


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