I giovani rivendicano il coinvolgimento nella ricostruzione

Prima seduta di Consiglio comunale dopo il sisma

23 Aprile 2009   16:23  

Prende la parola subito dopo l'intervento con il quale il presidente Carlo Benedetti apre la prima seduta del Consiglio comunale dopo il terremoto del sei aprile. E' Federica Tomassoni, alla quale lo stesso presidente Benedetti dà volentieri la parola: rappresenta un gruppo di giovani spontaneamente costituitosi all'indomani del sisma che ha dato vita ad un comitato dal nome emblematico: "3 e 32".

E' l'ora della scossa che ha duramente colpito il capoluogo dell'Abruzzo nella notte fra il 5 e il 6 aprile.

"L'intento - esordisce con entusiasmo Federica Tomassoni - con il quale è nato il nostro comitato, che in realtà è l'unione di svariati gruppi di giovani, è quello di ritrovarsi in questo nuovo microcosmo, all'interno e all'esterno delle tendopoli". A costituirlo, tutti giovani fra i 25 e i 35 anni, molti dei quali laureati. La voglia di ricominciare è tanta in questi giovani che chiedono di essere coinvolti anche nella futura ricostruzione e conseguente ridefinizione della città.

L'inizio dell'intervento della rappresentante del comitato 3e32 coincide con l'ingresso in sala del capo della Protezione civile Bertolaso. E allora le rivendicazioni dei giovani aquilani sembrano assumere un altro sapore. Il timore che la città venga espropriata di ogni ruolo nella fase delle ricostruzione è tanta. Bertolaso sembra ascoltare con interesse Federica, che in conclusione del suo intervento gli strappa un applauso, seppur molto più timido degli altri presenti, fra consiglieri comunali e rappresentanti delle istituzioni.

Presenti fra gli altri il sindaco di San Giuliano di Puglia, che, come ha detto il presidente Benedetti presentandolo, "può senza dubbio capirci".

Marco Signori


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