Precariato e regione Abruzzo: continua la mobilitazione dei 143 lavoratori a termine dell´Arta, l´agenzia regionale per l´ambiente, che incrociano le braccia e tornano a chiedere un contratto a tempo indeterminato, ovvero l´approvazione, nella prossima seduta del consiglio regionale, del disegno di legge che prevede la loro stabilizzazione.
Il tempo stringe, in quanto i contratti scadono per tutti il 28 febbraio e il 31 marzo. La delibera approvata ieri dalla Giunta regionale, che dà il via libera all’assunzione a tempo indeterminato dei circa 350 precari e co.co.co. della Giunta regionale, preoccupa i precari del´Arta, perchè di fatto essa prevede per loro, l´ipotesi di concorso pubblico.
Il posto fisso, ribatto i precari Arta, ci spetta di diritto, e da subito, per l´esperienza maturata sul campo, e sarebbe una beffa, mormora più di uno di loro, perdere il lavoro nella lotteria del concorso ed assitere poi ad un´ infornata del personale politico precario della Regione, ipotesi, è vero, non prevista dalla delibera, ma supportata da una forte pressione politica e di fatto rimandata a tempi migliori. Personale, ricordano i precari Arta, che non ha superato nessuna selezione o concorso e annovera, tra le sue fila, un discreto numero di figli e parenti di dirigenti regionali ed esponenti politici e sindacali.
Al crepuscolo della coscienza di classe, non resta che la guerra tra poveri e le briciole sotto il banchetto delle caste.
Nel servizio intervista Danilo Cianca e Michela Piccioni, precari Arta
Filippo Tronca
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