I trent'anni dalla legge Basaglia

14 Maggio 2008   13:25  

"La libertà è una cosa da matti". Con questo slogan si sono ricordati ieri a L'Aquila i trent'anni dalla legge 180, più conosciuta come legge Basaglia, dal nome del famoso rappresentante della psichiatria italiana, padre della proposta di legge.

L'importante revisione ordinamentale sui manicomi e le notevoli trasformazioni nei trattamenti psichiatrici sul territorio introdotti dalla legge del 1978, sono da anni oggetto di impegno sociale del Dipartimento di Salute Mentale ed in particolare del suo direttore, il Dott. Vittorio Sconci, psichiatra che ha reso L'Aquila baluardo nazionale nel campo, e della Cooperativa sociale Soledaria.

Fitto il programma di appuntamenti della giornata del trentennale.

Una raccolta di firme a difesa della legge ha aperto la giornata, che è proseguita con un'esposizione di libri a tema al caffè letterario Polar ed una triangolare di calcetto fra medici, ospiti del Centro diurno e detenuti del carcere di L'Aquila.

Appuntamenti di punta dell'evento il dibattito nella sala del Consiglio Comunale, con la presentazione del Consorzio Cooperative C.E.S.A., che unisce tutte le cooperative sociali cittadine e la rappresentazione teatrale di Dacia Maraini "Stravaganza".

La storia è quella di cinque malati di mente che, internati in un manicomio, si tengono compagnia, si raccontano, si amano, litigano, ridono di loro e degli altri, finchè non vengono a sapere che è stata votata la legge Basaglia.

Una novità che li vede liberi, ma che non trova riscontro nella società e nelle rispettive famiglie, impreparati a riaccoglierli.

È così che i protagonisti decidono di tornare in ospedale, che stavolta, però, è una comune aperta, senza medici, senza elettroshok e senza chiavi e chiavistelli. (MS)


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