I vendoliani dell'Aquila gongolano dopo le primarie di Genova

14 Febbraio 2012   12:15  

Gongolano i vendoliani aquilani dopo il risultato delle primarie del centrosinistra a Genova che hanno visto la vittoria di Marco Doria, il candidato di Sel che ha spazzato via il sindaco uscente del Pd Marta Vincenzi. Quello del capoluogo ligure, tra l'altro, è solo l'ultimo di una lunga serie di casi in cui candidati di Sinistra e libertà hanno avuto la meglio su quelli del Pd.

Un'esperienza che il partito di Nichi Vendola spera di replicare anche all'Aquila, una di quelle poche città che vanno al voto a primavera sulle quali c'è l'attenzione della politica nazionale.

"C'è un segnale preciso di discontinuità, è un centrosinistra che cambia passo includendo e non escludendo. La stessa cosa è avvenuta nella più vicina Rieti, dove ha vinto il 36enne candidato di Sel" dice Vittorio Festuccia che, comunque, ci và coi piedi di piombo: "Genova è una città completamente diversa. Lì c'erano due candidati del Pd che si sono annullati tra di loro. Sono fiducioso in una svolta. Sabato faremo un incontro sul tema dei i giovani, il territorio e la scienza, al Centro servizi del volontariato alle 18, con i docenti Paola Inverardi e Bernardino Romano dell'Università".

E venerdì 24 all'Aquila arriva il leader nazionale, Nichi Vendola, alle 18 all'Ance.

"Sto facendo lavoro di porta a porta e sulla rete, con Facebook" continua Festuccia, che sul Difensore civico Vincenzo Calderoni, escluso dalla competizione perchè ineleggibile, crede che "si poteva benissimo dimettere, se si fa una regola va rispettata". E puntualizza: "Non giochiamo sull'equivoco, secondo il regolamento si doveva dimettere prima e non dopo".

E poi, sull'incontro convocato ieri dal sindaco Massimo Cialente coi partiti: "Non lo condivido per niente. Mi sembra la riunione degli ultimi giorni, potremmo intitolarla 'gli ultimi giorni di Pompei', della serie 'come facciamo a salvarci la poltrona?'".

"Più che gongolare penso che ci possano essere delle sorprese" dice il coordinatore Giustino Masciocco, secondo il quale "la situazione è simile a Genova, anche lì c'era il sindaco uscente che ha perso".

 

"Se c'avessimo avuto don Gallo non era male" ironizza. "Questa è la prima volta che gli elettori possono dare un giudizio su Cialente. La sua è un'amministrazione che nasce di centrosinistra e arriva alla fine trasversale, forse più di destra che di sinistra".

(MS)


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