INPS da Oggi in Pagamento "L'Elemosina" di Stato. Rimborsi Fino a 600 Euro

03 Agosto 2015   07:19  

Pensioni, domani scattano i rimborsi. Ma “l'Inps erogherà solo il 12,4 per cento di quanto dovuto". A sottolinearlo è la Cgia. ''La mancata indicizzazione delle pensioni superiori a tre volte il trattamento minimo Inps decisa dal Governo Monti per il biennio 2012-2013 è 'costata' ai pensionati italiani 17,6 miliardi di euro. Con la sentenza della Consulta avvenuta nei mesi scorsi che ha bocciato la mancata rivalutazione - afferma Paolo Zabeo della Cgia - il Governo Renzi ha deciso di restituire solo 2,1 miliardi di euro. Pertanto, ai circa 4,5 milioni di pensionati interessati, l'Inps erogherà solo il 12,4 per cento di quanto dovuto".

''Soldi - ricordano dalla Cgia - che saranno liquidati domani (lunedì 3 agosto) in un'unica tranche''. Dalla Cgia fanno sapere che ''i pensionati interessati da questa operazione sono coloro che nel 2012 percepivano un assegno mensile lordo compreso tra i 1.406 e i 2.895 euro. Vale a dire quelli che attualmente ricevono dall'Inps una pensione mensile netta che oscilla tra i 1.200 e 2.000 euro circa. Gli arretrati che incasseranno domani oscillano tra i 263 e i 601 euro''.

La Cgia ricorda che ''nel biennio 2012-2013 le pensioni di ammontare superiore a tre volte il minimo non sono state rivalutate. La norma, contenuta nel DL 'Salva Italia' (6 dicembre 2011 n° 201), aveva stabilito la mancata rivalutazione. La Corte Costituzionale, con la sentenza n° 70 del 10 marzo - 30 aprile 2015, ha stabilito che 'sotto il profilo della proporzionalità e dell'adeguatezza del trattamento pensionistico si siano valicati i limiti della ragionevolezza, determinando un pregiudizio per il potere di acquisto dei pensionati'. Pertanto, il Governo Renzi ha disposto la restituzione di una parte della mancata rivalutazione''.

''Interessati al recupero della mancata rivalutazione sono i pensionati con trattamento pensionistico compreso tra le tre e le sei volte il trattamento minimo Inps - continua la Cgia - Si ricorda che il DL 'Salva Italia' faceva salva la rivalutazione al 100% delle pensioni sino a tre volte il minimo Inps''.

''In particolare la restituzione della mancata rivalutazione relativa agli anni 2012 e 2013 sarà limitata: al 40% per i trattamenti pensionistici superiori a tre volte il minimo Inps e sino a quattro volte il predetto trattamento; al 20% per i trattamenti pensionistici superiori a quattro volte il minimo Inps e sino a cinque volte il predetto trattamento; al 10% per i trattamenti pensionistici superiori a cinque volte il minimo Inps e sino a sei volte il predetto trattamento; nulla è restituito alle pensioni di importo elevato (oltre 6 volte il trattamento minimo)'', spiega la Cgia.

''Sebbene il blocco della rivalutazione delle pensioni abbia interessato solo gli anni 2012 e 2013, esso ha danneggiato i pensionati con trattamento superiore a 3 volte il minimo anche per gli anni successivi. Infatti, il calcolo dell'adeguamento all'inflazione dal 2014 in poi è avvenuto su un importo più basso, poiché non indicizzato per due anni. Con il DL 65/2015 il Governo ha deciso di risarcire parzialmente anche questo 'danno': per gli anni 2014 e 2015 ha deciso di riconoscere il 20% del parziale risarcimento di competenza del biennio 2012 e 2013; dal 2016 calcolerà le pensioni aumentandole del 50% del parziale risarcimento di competenza del biennio 2012 e 2013'', conclude la Cgia.

Codacons: l'assegno è elemosina - Per il Codacons, ''l'assegno che verrà elargito oggi dall'Inps ai pensionati a seguito del decreto relativo alla sentenza della Corte Costituzionale sulla legge Fornero è una vera e propria elemosina che offende i diritti di 4,5 milioni di cittadini''.

"I pensionati sono stati scippati dei propri diritti, oltre che dei propri soldi - afferma il presidente Carlo Rienzi - e la decisione di restituire solo il 12,4% della mancata rivalutazione non sana la situazione di illegittimità sancita dalla Consulta, ma anzi apre un nuovo scenario sul fronte dei ricorsi legali. Per tale motivo abbiamo deciso di dichiarare guerra al Governo, non solo avviando una class action alla quale hanno già aderito oltre 10mila pensionati, ma promuovendo anche un ricorso collettivo al Tar del Lazio e alle Corti dei Conti regionali, volto ad ottenere l'annullamento di tutti gli atti emanati dal Governo e dall'Inps e relativi alla rivalutazione delle pensioni".


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