Ici anche per la Chiesa, il Governo si prepara a rivedere l'esenzione

14 Febbraio 2012   11:08  

Nell'ottobre  del 2010 la Commissione europea ha aperto un'indagine per aiuti di Stato contro l'Italia e una decisione finale è attesa in primavera.

E' considerato aiuto di Stato illegittimo il non pagamento dell'Ici da parte della Chiesa.

Anche cambiando la legge, la condanna per il periodo 2006-2011 potrebbe arrivare. 

Intanto però il Governo lavora per cambiare la norma e la proposta da spiegare dopodomani alle gerarchie ecclesiastiche è pronta. Gli enti ecclesiastici dovranno pagare le tasse, anche se il governo si impegna a fare salve le attività puramente no profit. 

Le esenzioni per la Chiesa le aveva introdotte il governo Berlusconi nel 2005 e permettono ad alberghi, scuole ed ospedali degli enti religiosi che operano in regime di concorrenza di non pagare le tasse grazie alla presenza di un semplice cappella al loro interno. 

Giovedì Mario Monti e i suoi ministri sottoporranno ai vertici vaticani lo schema dei sacrifici in occasione delle celebrazioni dei Patti Lateranensi. 

Il danno per l'erario italiano è di almeno un miliardo l'anno. C'è l'esenzione totale dell'Ici alla quale si somma uno sconto del 50% sull'Ires. Privilegi che saranno cancellati pur salvando le Chiese e le attività puramente benefiche come oratori o mense per i poveri. 

Al Vaticano è riconducibile un impero immobiliare che genera un giro d'affari di circa 4 miliardi l'anno. Scuole private, ospedali, palestre e alberghi gestiti da ordini religiosi e fondazioni che fanno concorrenza a quelli laici con prezzi più accessibili anche grazie al mancato pagamento delle tasse. Si parla di circa 100 mila fabbricati, ma potrebbero essere di più. Un quinto di Roma è in mano alla Curia: alle 140 case di cura private accreditate nel Lazio, ad esempio, si aggiungono 800 scuole, 65 case di cura, 43 collegi, 20 case di riposo e tanto altro. A Milano le scuole paritarie sono oltre 450 e le cliniche 120. Il solo patrimonio di Propaganda Fide ammonta a 8-9 miliardi. C'è poi il turismo religioso: 200 mila posti letto sparsi per l'Italia con 3.300 recapiti tra case per ferie e hotel per i pellegrini. 

Il problema giuridico più complesso da risolvere è quello delle attività "miste": come comportarsi quando in un palazzo ci sono quattro piani adibiti ad albergo, e dunque commerciali, e una mensa per i poveri? La soluzione è quella di scorporare anche per il fisco le due attività seguendo lo schema previsto per le società che svolgono in parte servizi pubblici e in parte attività in concorrenza. Soluzione giuridicamente inattaccabile ma che provocherà più di un problema pratico.


 (rielaborazione da fonte Repubblica.it)


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