Ikea, il sindaco di San Giovanni Teatino: "Non si possono fare pressioni"

27 Marzo 2012   13:47  

"Sull'Ikea la linea della mia amministrazione e' chiara e lineare fin dalla campagna elettorale dell'anno scorso, che ci ha visto poi vincitori: non si possono né si debbono fare pressioni su un'azienda privata nella scelta delle figure professionali di cui avvalersi": cosi' il sindaco di san Giovanni Teatino, Luciano Marinucci, spiega la posizione ufficiale del Comune in merito alle polemiche scaturite dalla notizia di una lettera che un noto esponente politico abruzzese avrebbe ricevuto dall'Ikea in risposta ad una richiesta di raccomandazione.

"Fin dalla campagna elettorale dell'anno scorso - ha spiegato il primo cittadino - la mia lista, 'Progetto Comune', aveva chiesto formalmente alla direzione italiana del colosso svedese di precisare che ne' la selezione ne' la formazione dei futuri lavoratori nel punto vendita di San Giovanni Teatino sarebbe stata soggetta a pressioni di alcuna natura. Avevamo avuto ampie rassicurazioni e, una volta eletto sindaco, ho incontrato con trasparenza e correttezza istituzionale i vertici dell'Ikea semplicemente per capire quali atti potessi adottare per rendere spedito l'iter per la realizzazione del punto vendita. Di questo Antonius Reijmers, Ikea Italia Property, me ne ha sempre dato atto, attraverso cordiali e soddisfatte lettere.

Da sindaco mi sono sempre augurato che la maggior parte degli assunti sia del territorio, ma ho sempre improntato alla massima correttezza i miei rapporti, e quelli di ciascun membro della mia amministrazione comunale, con i rappresentanti di Ikea, che hanno tutto il diritto di scegliersi, attraverso una rigorosa selezione, i propri collaboratori, in considerazione della rilevanza economica dell'investimento fatto su San Giovanni Teatino. Mi auguro che la lettera di cui tutta la stampa parla non sia mai stata spedita, poiche' sarebbe la spia di un modo di procedere della 'vecchia politica', che ho sempre rifiutato, sia nelle parole, sia nei fatti. Occorre riformare la politica a partire dalla moralita' e dalla linearita' degli atti e dei comportamenti, anche a rischio di risultare eccessivamente rigidi o impopolari: penso che gli amministratori locali - conclude il sindaco - siano i primi a dover dare un esempio di correttezza ai propri cittadini, superando la vecchia concezione del rapporto tra eletti ed elettori, anche a rischio della propria poltrona". 


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