Il Cardinale #Bagnasco Contro Le #UnioniCivili: #UteroInAffitto Sarà Colpo Finale

"Differenza con matrimonio solo con espedienti nominalisti"

17 Maggio 2016   11:45  

Nuovo altolà dei vescovi sulle Unioni civili e contro la pratica dell'utero in affitto che "sfrutta il corpo delle donne approfittando della povertà. E' la posizione espressa dal presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, nella relazione all'assemblea generale.

La legge sulle unioni civili - dice Bagnasco - "sancisce di fatto una equiparazione al matrimonio e alla famiglia" e "le differenze sono solo dei piccoli espedienti nominalisti, o degli artifici giuridici facilmente aggirabili, in attesa del colpo finale, così già si dice pubblicamente, compresa anche la pratica dell'utero in affitto, che sfrutta il corpo femminile profittando di condizioni di povertà". 

Il lavoro che manca - ha detto ancora -  la povertà, le dipendenze come quelle legate al gioco d'azzardo sono i problemi del Paese rispetto ai quali "la gente vuole vedere il Parlamento impegnato senza distrazioni di energie e di tempo, perché questi sono i problemi veri del Paese, cioè del popolo. 

Per questo non si comprende come così vasta enfasi ed energia sia stata profusa per cause che rispondono non tanto a esigenze, già per altro previste dall'ordinamento giuridico, ma a schemi ideologici".

Sempre più poveri in Italia - ha detto Bagnasco - e una ricchezza sempre più concentrata nelle mani di pochi, spesso anche corrotti.

"La povertà assoluta - ha ricordato parlando all'Assemblea dei vescovi - investe 1,5 milioni di famiglie, per un totale di 4 milioni di persone, il 6,8% della popolazione italiana! Mentre la platea dei poveri si allarga inglobando il ceto medio di ieri, la porzione della ricchezza cresce e si concentra sempre più nelle mani di pochi, purtroppo a volte anche attraverso la via della corruzione personale o di gruppo".

"Si vedono segnali positivi di sostegno e promozione della famiglia che, oltre ad essere il grembo naturale della vita, e' palestra di umanesimo, di virtu' civili, di socialita' e di educazione nell'intreccio di generazioni e di generi, primo ammortizzatore sociale" afferma Bagnasco.

Secondo il cardinale, intervenuto questa mattina in apertura del secondo giorno dei lavori dell'Assemblea Cei, pero' "tali segnali hanno bisogno di essere incentivati e, soprattutto, di diventare strutturali".

"Si avverte l'urgenza di una manovra fiscale coraggiosa, che dia finalmente equita' alle famiglie con figli a carico. Gli esperti dicono che la messa in atto del cosiddetto 'fattore famiglia' sarebbe gia' un passo concreto e significativo" ha detto ancora il cardinale. 

Fronte di preoccupazione per i Vescovi "e' quello della natalita'. Finalmente, dopo anni che lo richiamiamo - afferma Bagnasco - oggi perlomeno si parla di inverno demografico: l'immagine - seppur efficace - non suscita pero' ancora la necessaria coscienza della gravita'. Ad oggi, si vedono segnali positivi di sostegno e promozione della famiglia che, oltre ad essere il grembo naturale della vita, e' palestra di umanesimo, di virtu' civili, di socialita' e di educazione nell'intreccio di generazioni e di generi, primo ammortizzatore sociale. Tali segnali hanno, pero', bisogno di essere incentivati e, soprattutto, di diventare strutturali".

Il Presidente della Cei ricorda che "i dati Istat rimangono impietosi: quelli del 2015 sono i dati peggiori dall'unita' d'Italia.

Lo scorso anno, a fronte di 653.000 decessi, le nascite sono state 488.000, mentre 100.000 italiani hanno lasciato il Paese. La demografia e' un indicatore decisivo dello stato di salute di un Paese, specialmente occidentale, dove lo sviluppo economico e lavorativo, insieme ad una cultura densa di ideali e valori, suscitano speranza nel domani e coraggio nel generare nuove vite, assumendo con fiducia la missione educativa dei figli. Che cosa sta facendo lo Stato perche' si possa invertire la tendenza?".  


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