Il Castello di Ortucchio

05 Marzo 2012   11:50  

Il castello di Ortucchio è una delle strutture difensive più singolari di tutto lo scenario dell'Italia centrale.

La più antica Torre dei Conti Berardi, ancora dominante al centro della rocca, occupò da tempo il sito inequivocabilmente più prezioso per il controllo del grande lago del Fucino, sorgendo su un cospicuo sperone roccioso mai invaso dall'escursione delle acque.

Il vecchio dongione, quasi certamente cintato e dotato di un comodo approdo, è legato alla triste vicenda della lunga prigionia della contessa Jacovella Berardi, che vi fu rinchiusa insieme al suo figlio minore, ad opera del figlio maggiore alleatosi con Orsini.

Nel 1463 divenne proprietà di Antonio Piccolomini che edificò il castello nella forma oggi visibile, con un'opera grandiosa per l'epoca, scavando nella viva roccia, attorno alle nuove mura un ampio fossato esterno ed all'interno una darsena difesa ed organizzata per il traffico mercantile del naviglio leggero che poteva entrare fin dentro il castello.

Il Castello di Ortucchio controllò per diversi secoli l'intera economia del lago e le comunicazioni, preferendosi allora le vie d'acqua per ogni spostamento, a causa della scarsa praticabilità delle zone costiere, paludose, instabili e malsane.

Molto interessanti i dettagli degli apparati difensivi e gli espedienti per l'ottimizzazione dei traffici in assoluta sicurezza. Ancor oggi è visibile oltre il fossato, dirimpetto al torrione di Nord-est, una solida costruzione diroccata, risulta essere una dependance del castello chiamata "la stanga", ufficio dove venivano pesati e suddivisi, il pescato e gli altri prodotti in arrivo, per essere inviati ai numerosi usufruttuari, così entrava nel Castello, di uso esclusivamente militare, solo ciò che ad esso competeva. È da notare che le bocche da fuoco erano dislocate e puntate anche su tutto il borgo.


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