Il Cialente furioso e la guerra aperta nel cratere sismico

30 Luglio 2010   09:57  

L'atto d'accusa di ieri del sindaco e vice-commissario Massimo Cialente scatena un putiferio e una girandola di dichiarazioni. Ecco le ultime battute dall'Agi.


PROTEZIONE CIVILE, SORPRENDENTI DICHIARAZIONI CIALENTE

"Le sorprendenti dichiarazioni del Sindaco Massimo Cialente, in merito alla ipotesi formulata dal Presidente del Consiglio di un ruolo piu' incisivo della Protezione Civile Nazionale in Abruzzo, impongono di accantonare, per un attimo, quella riservatezza derivante dal rispetto nei confronti di tutte le Istituzioni dello Stato, da sempre unico comandamento del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile". E' quanto si legge in una nota stampa del Dipartimento della Protezione civile.

"E poiche' il secondo principio al quale ci siamo sempre attenuti e' quello di rispondere con i fatti alle chiacchiere ed alle illazioni - prosegue il comunicato - si informa che da domani, venerdi' 30 luglio, sara' a tutti possibile verificare sul sito del Dipartimento i seguenti punti: La relazione finale - inviata al Parlamento - sulla gestione del Commissario Delegato - Capo del Dipartimento della Protezione Civile e relativi allegati, dai quali emerge con assoluta chiarezza che le Protezione Civile ha onorato tutti gli impegni economici di competenza assunti senza lasciare neppure un euro di debito a chi ha rilevato la gestione dell'emergenza il 31 gennaio u.s.; La nota del Capo Dipartimento della Protezione Civile - Commissario Delegato del 22 settembre 2009 che richiedeva lo stanziamento di 900 milioni di euro per garantire quella provvigione economica necessaria al primo anno di ricostruzione, nonche' la delibera 6/11/2009, n. 95, con la quale il CIPE assegnava per la ricostruzione in Abruzzo per il 2010, 794 milioni di euro.

Tale somma da tempo disponibile e' stata richiesta per il trasferimento nella contabilita' speciale del Commissario Straordinario, necessaria per il suo immediato utilizzo, solo recentemente! Le note, rimaste senza riscontro, inviate al Sindaco de L'Aquila con le quali, nel segnalare l'imminente trasferimento nelle proprieta' comunali delle Case Antisismiche (CASE) che ospitano 18.000 aquilani, si richiedeva che il Comune istituisse uno speciale ufficio incaricato della gestione condominiale delle medesime.

Ne' risultano problemi strutturali essendo vero piuttosto che sono in via di ultimazione le procedure di collaudo con il conseguente rilascio delle agibilita'. Il piano per la realizzazione dei MAP (Moduli Abitativi Provvisori) per le frazioni del Comune de L'Aquila, con il numero delle famiglie "censite" dallo stesso Comune e le relative esigenze articolate per composizione dei rispettivi nuclei familiari. Tale nota riporta, per l'approvazione, la firma del Sindaco Cialente".
"L'ordinanza di Protezione Civile - prosegue il comunicato - che assicurava al Sindaco Cialente 40 milioni di euro, in data 16 ottobre 2009, per la realizzazione dei cosiddetti MAR (Moduli Abitativi Rimovibili), e ne affidava, come da lui richiesto, la realizzazione, gare di appalto incluse, al Comune de L'Aquila. Tale intervento non e' mai iniziato, a causa di contrasti in seno al Consiglio comunale de L'Aquila, e i 40 milioni di euro sono ancora in cassa in attesa di essere utilizzati per tale scopo da parte del Comune.

Le autorizzazioni all'assunzione di personale da parte del Commissario delegato per l'emergenza Abruzzo e del Vice Commissario, Sindaco de L'Aquila, ivi compreso l'utilizzo di tutti i funzionari della societa' Abruzzo Engeneering, i quali, senza i provvedimenti e le coperture finanziarie della Protezione Civile, non avrebbero mai potuto essere impiegati. L'elenco degli interventi realizzati dalla Protezione Civile grazie alle donazioni degli italiani, tutti verificati e valutati dal Comitato dei Garanti di cui fanno parte Franco Marini, Natalino Irti, Fernanda Contri, Cesare Mirabelli e Paolo Germani. Gli unici interventi non ancora attuati sono quelli di competenza del Comune de L'Aquila che, nonostante i ripetuti solleciti ricevuti, ancora non ha avviato le iniziative di competenza per cui la Protezione Civile si vedra' costretta a proporre il definanziamento dei medesimi e l'attuazione di altre iniziative che non implichino un ruolo del Comune medesimo.

Questo per quanto riguarda le critiche e le lacune attribuite in data odierna dal Sindaco de L'Aquila alla Protezione Civile.
Si tralascia - conclude la nota della protezione civile - l'elenco delle altre iniziative che il Dipartimento ha garantito a favore del Comune de L'Aquila, non di primo interesse emergenziale, a seguito degli accorati appelli formulati da Cialente nei mesi scorsi. Si ricordano a titolo esemplificativo, il milione di euro trasferito nelle casse comunali per realizzare le aree per i commercianti a Piazza d'Armi non ancora predisposte, il Conservatorio Casella, le scuole, le rotatorie e gli altri miglioramenti stradali e ferroviari oltreche' aeroportuali, il contributo economico per la gestione dei rifiuti, il supporto alla polizia municipale, l'intervento economico per scongiurare la chiusura della Gran Sasso Acqua, il contributo finanziario di 3 milioni di euro per sistemare la Funivia del Gran Sasso di proprieta', come noto, del Comune de L'Aquila". 


LEGAMBIENTE, GRAVE E FUORVIANTE ANNUNCIO PREMIER

" Una decisione grave e fuorviante". Cosi' il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, definisce l'annuncio del presidente del Consiglio sulla ricostruzione de L'Aquila, che Berlusconi avrebbe deciso di riaffidare alla Protezione Civile.
"L'Abruzzo- commenta Cogliati Dezza - ha bisogno di finanziamenti e di normalita', non di commissari e di procedure straordinarie . E' stato gia' ampiamente dimostrato come le procedure d'emergenza, protratte troppo a lungo o applicate in contesti che non sono di competenza della Protezione Civile, bypassando le leggi normalmente in vigore, rappresentano soltanto un male per il Paese. Il modello da seguire e' quello applicato per la gestione del post terremoto umbro-marchigiano. Il ruolo degli enti locali e la condivisione dei progetti da parte della popolazione e' assolutamente fondamentale nella ricostruzione. Piu' i centri decisionali si allontanano dal territorio, piu' spiragli si aprono per il malaffare".

"Abbiamo gia' denunciato nei mesi scorsi, i pesanti ritardi nell'opera di ricostruzione - aggiunge Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo -. E' scandaloso che il centro dell'Aquila sia off-limits, con migliaia di cittadini ancora costretti a rimanere lontani dalle proprie abitazioni. La ricostruzione finora e' stata un bluff perche' sono mancati i fondi. E' stata messa in mano agli aquilani una macchina senza benzina. Non e' il caso di cambiare pilota ma di riempire il serbatoio".


PICCONE (PDL): CIALENTE E' IL CONTRARIO DEL FARE


"Cialente contesta le dichiarazioni del Presidente Berlusconi perche' sa benissimo che quanto lui sostiene corrisponde a verita' ". Lo afferma il Coordinatore regionale del Popolo della Liberta', Filippo Piccone, replicando al Sindaco dell'Aquila. "Il ritardo della ricostruzione all'Aquila, e quanto ad essa correlato, e' imputabile soprattutto al Sindaco Massimo Cialente, e questo e' sotto gli occhi di tutti, lui, - aggiunge Piccone - e' l'antitesi politica del fare. Definire gravissime le dichiarazioni di Berlusconi - prosegue il parlamentare abruzzese del PDL - significa rinnegare quanto di straordinario questo Governo ha fatto per il terremoto in Abruzzo grazie anche all' encomiabile lavoro svolto dalla Protezione Civile che, con Guido Bertolaso, ha saputo rispondere, come mai nessuno nella storia, a catastrofi di questa portata, non solo nel nostro Paese ma del mondo. Cialente -dice ancora Piccone - dopo le affermazioni di ieri del Premier avrebbe dovuto 'accendere un cero' ed invece con arroganza politica, di chi non saputo rispondere in modo adeguato ai bisogni della Citta', cerca di aggrapparsi ad una poltrona sempre piu' barcollante. Il Sindaco dell'Aquila dice di aver chiesto altri Map e perche' - domanda Piccone - non li ha realizzati con i 40 milioni di euro messigli a disposizione dal Governo invece di perdere inutile tempo con i Mar? Quante persone sfollate, ancora sulla costa, avrebbe fatto rientrare?".


LEGNINI (PD), BERLUSCONI SFIDUCIA CHIODI E DA' I NUMERI

"Con l'annuncio di ieri, Berlusconi ha sfiduciato il commissario da lui stesso nominato, Chiodi, e ha sconfessato la propria azione: dicendo che d'ora in poi dovra' essere il governo nazionale ad occuparsi dell'Aquila, ammette nei fatti che il suo commissario non rende, nonostante per sette mesi abbia ripetuto che tutto stava andando per il verso giusto". Lo afferma il senatore del Pd Giovanni Legnini. "La verita' - sottolinea Legnini - e' che dopo la positiva esperienza dell'emergenza, la gestione di Berlusconi e Chiodi nella fase di ricostruzione non da' il minimo risultato, cosi' come non funziona la legge sulla ricostruzione. Berlusconi e Chiodi hanno negato agli aquilani le risorse e la trasparenza di cui hanno diritto, e dopo 16 mesi dal terremoto la ricostruzione non e' ancora stata avviata cosi' come denunciano gli aquilani e i loro amministratori locali". Per coprire le proprie responsabilita', dice Legnini, "Berlusconi ora da' numeri del tutto inventati: non solo i 13 miliardi di cui parla non esistono, ma degli 8 miliardi previsti nella legge e spalmati su 23 anni, ad oggi non c'e' neanche un euro, se non le limitate risorse messe a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti per la prima casa". "Il governo Berlusconi e il commissario Chiodi - prosegue Legnini - non riescono neanche a pagare i debiti con gli albergatori e quelli contratti per i lavori finora eseguiti. Invece che prendersela con gli amministratori locali che sono in trincea tutti i giorni per rispondere alle esigenze dei cittadini, Berlusconi se la prenda con il commissario Chiodi da lui nominato che e' l'unico responsabile, insieme con il governo, del mancato avvio della ricostruzione".

L'ASSEMBLEA CITTADINA: INTERVENGA NAPOLITANO

L'assemblea cittadina, riunita in piazza Duomo, ha deciso di chiedere al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di farsi garante del "rispetto delle regole nella ricostruzione, ma anche per rilanciare la possibilità di avere una normativa specifica per il terremoto dell'Aquila e una tassa di scopo perché altrimenti non avremo mai i fondi necessari per uscire da questa fase".

L'iniziativa è stata decisa in relazione all'annuncio del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che il Governo riprenderà in mano la fase 2 di ricostruzione post-sisma.

In molti, tra i cittadini riuniti in assemblea hanno criticato la possibilità di una nuova gestione da parte del governo e della Protezione civile.

"Da più di un anno - ha commentato Annalucia Bonanni, del presidio permanente - chiediamo maggiore partecipazione e trasparenza, vogliamo un ritorno a una normalità democratica e non a una nuova gestione commissariale in cui vengono scavalcate le nostre posizioni".

"In questi mesi - ha dichiarato Alessandro Sirolli, intervenendo all'assemblea - siamo riusciti a proporre un modello di democrazia che non è possibile stigmatizzare come violento e questa è una cosa che in qualche modo che dà fastidio".


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