''Il Coraggio della Speranza''

Una mostra, tante emozioni.

14 Giugno 2010   14:57  

C’è un grande fermento oggi all’istituto Augustin Codazzi , prestigiosa scuola italiana di Caracas, si chiude l’anno scolastico e come succede in tutte le scuole del mondo i ragazzi sono in agitazione, si salutano, si scambiano i numeri di telefono,  si danno appuntamento per il corso successivo.
Questo giorno per loro sarà davvero speciale anche perché avranno modo di vedere una mostra fotografica davvero particolare, infatti su gentile richiesta del preside  Adriano Giovenco ”Il Coraggio della Speranza” in versione evento multimediale è arrivato nella scuola.
Si incomincia, come sempre con la proiezione che mostra la città come era prima e già dalle prime immagini la naturale vivacità dei ragazzi si attenua fino a spegnersi completamente vedendo le drammatiche sequenze dei primi momenti del dopo terremoto.
Le emozioni alla vista del filmato sono forti, i volti nel frattempo si sono fatti seri, la commozione è trattenuta a stento, solo pochi minuti e si riaccendono le luci.  Come sempre spieghiamo, insieme al collega Mauro Bafile direttore della Voce d’Italia, le ragioni della mostra e le conseguenze del terremoto, la voglia di sapere è tanta e le domande ci incalzano, ma il tempo vola ed è arrivato il momento di entrare nello spazio espositivo, si devono indossare i caschi, anche qui come nell’altra scuola troviamo due giovani di origine familiare aquilana, loro taglieranno simbolicamente, insieme al Preside il nastro che consentirà l’ingresso alla mostra.
Questa volta le foto sono ospitate nella sala di educazione artistica e come in tutti gli altri eventi sono state allestite, nonostante il poco tempo a disposizione,  in maniera davvero originale, infatti sono i cavalletti usati per dipingere i supporti su cui poggiano a farle entrare prepotentemente in uno spazio pittorico dove, però questa volta, la realtà fotografica rivela tutta la sua drammaticità.
A questo punto molti non sono  riusciti a trattenere la commozione, le lacrime hanno avuto  libero sfogo, ed il pianto amaro e consolatore ha segnato la conclusione di un’evento che ogni volta riaccende in tutti noi, le emozioni, le paure, le tensioni di quei terribili, indimenticabili ventitre secondi.
Gianfranco Di Giacomantonio    Maracay-Venezuela


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