Il Ministro della Cultura ignora cosa sia il cinema italiano

Clamorosa gaffe ad "Annozero"

19 Novembre 2010   11:16  

Ieri ad "Annozero" si è parlato delle macerie in cui è ridotto il nostro Belpaese. Lo si è fatto, trattando casi emblematici scoppiati più o meno recentemente: l'alluvione in Veneto, i crolli di Pompei, la spazzatura di Napoli, il terremoto a L'Aquila e la caduta libera delle risorse destinate alle nostra cultura. Ospite d'eccezione della trasmissione era proprio lui, Sandro Bondi, Ministro dei Beni Culturali, che nel tempo libero scrive poesie ma, a parte questo, con la materia, evidentemente, non ha molto a che vedere.

A parte la disistima che nutro nei suoi confronti, devo comunque riconoscergli il coraggio di metterci sempre la faccia, anche quando si tratta di prendersi i fischi. Così dopo l'eloquente e durissimo monologo di Travaglio, le accuse dalla Campania, dall'Abruzzo e dal Veneto (in quanto rappresentante del Governo), è andato in evidente confusione. Si, perchè le proteste non sono mancate neppure da Fontana di Trevi, in quel di Roma, dove erano riuniti volti noti e professionisti del cinema nostrano.

Tra questi c'era anche Paolo Sorrentino, regista di fama internazionale che lancia una dura accusa al ministro: "Ho il sospetto che ci sia un motivo politico dietro il mancato rinnovo degli sgravi fiscali. Il cinema italiano di oggi fa paura". Parole durissime che avrebbero dovuto far tremare il diretto interessato, visto che a pronunciarle è stato uno dei cineasti italiani più apprezzati all'estero (ha appena finito di girare un film con Sean Penn).

Ma Bondi, con la sua tipica aria sorniona, ha risposto che quanto detto non era vero perchè lui, personalmente, aveva molto apprezzato "Gomorra". Peccato che Sorrentino non abbia mai curato la regia di questa pellicola, ed infatti, in maniera divertita ha risposto: "Posso testimoniare che quando vide Gomorra tremava e lei non ha mai visto 'Il Divo'!". Insomma, il nostro Ministro della Cultura non conosce il cinema italiano e commette una gaffe clamorosa.

Sicuramente, è molto più grave quanto accaduto a Pompei, però deve far riflettere la poca competenza di un uomo che, in teoria, dovrebbe essere molto ferrato in materia. Naturalmente, Bondi ha subito minimizzato l'errore: "Ovviamente lo sapevo. Sono loro ad avere pregiudizi politici su di me. Ma io vado avanti con convinzione.". Per carità, se lui ritiene di poter proseguire impunemente questa sua esperienza istituzionale, e se il Parlamento non lo sfiducerà, avrà tutto il diritto di continuare.

Però è triste sentire e vedere certe scene. Non so, ma è come se il Ministro della Giustiza ignorasse le basi della giurisprudenza. Magari è così, però, fa tristezza averne la certezza. Caro Bondi, il nostro cinema e la nostra cultura, purtroppo, sono nelle sue mani. Se sente la responsabilità di tutto questo, la prego di prendere la decisione più giusta. Fosse anche quella di fare un passo indietro.

Francesco Balzano



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