Il PD interviene sul recupero del teatro romano di Teramo

17 Febbraio 2012   12:46  

Riceviamo e pubblichiamo.

La vicenda del project financing del nuovo teatro-vecchio stadio, che ha avuto nei giorni scorsi sviluppi clamorosi, deve essere a nostro avviso d’insegnamento riguardo al tema della partecipazione dei cittadini rispetto alle principali scelte urbanistiche che riguardano il futuro della nostra città.

Non aver tenuto conto della forte richiesta di coinvolgimento che proveniva da ampi settori della popolazione, si è rivelata in conclusione un vero errore. Tanto che la mancata realizzazione del project financing è stata accolta dai più con sollievo piuttosto che con rimpianto.

Questa volta l’importante progetto di recupero del Teatro Romano, dopo molti anni e varie ambiguità nella politica locale, è stato accolto come auspicato anche dall’attuale maggioranza.

Il Partito Democratico ha sempre sostenuto il recupero del Teatro Romano sin dal principio, con decine di interrogazioni presentate dai nostri consiglieri comunali e centinaia di firme raccolte in piazza due anni fa, in tempi non sospetti.

Lo spostamento dei reperti archeologici è parte di una prospettiva ben più ampia e chi lo considera come fondamentale per il futuro del cantiere è paragonabile a chi anziché guardare la luna, si ferma al dito che la indica.

Riteniamo che le antiche pietre romane siano parte integrante dell’importante Monumento archeologico e come già proposto dal PD in Consiglio Comunale, devono essere utilizzate nella ricostruzione e nel riuso del teatro, senza trasferimenti inutili.

E’ utile, invece, che l’Amministrazione Comunale faccia conoscere ai cittadini: qual è il progetto (se esiste) sul recupero complessivo dell’opera, quali sono i fondi attualmente a disposizione, quanti ancora né saranno necessari e da dove verranno presi per uscire da una situazione di indefinitezza come l’attuale.

Ci chiediamo, inoltre, se valga la pena in questi tempi di ristrettezze economiche, utilizzare ben 500.000 Euro per lo spostamento dei reperti, mentre invece si potrebbero investire queste risorse così importanti per il completamento dei lavori nella direzione dell’acquisizione ed abbattimento dei due ruderi di Palazzo Adamoli e Casa Salvoni.

Auspichiamo, pertanto, un ulteriore mediazione, ascolto ed attenzione nei confronti delle tesi di chi da più di dieci anni e spesso in solitudine, come l’Associazione “Teramo Nostra”, porta avanti una lodevole iniziativa che condividiamo in pieno, nell’interesse del miglioramento delle prospettive della nostra città.

Per questi motivi, abbiamo già sollecitato i nostri parlamentari affinché supportino l’attività istituzionale sul Teatro Romano, già avviata dall’On. Elisabetta Zamparutti dei Radicali anche presso il Ministero dei Beni Culturali.

 


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