Il Papa dimissionario e il nome del nuovo Vescovo dell'Aquila: ore di trepidante attesa
La storia si compie e porta in sé le sorti dell'Aquila.
Oggi l'ultima udienza generale di Papa Benedetto XVI, che domani giunge al termine del suo mandato papale. Ha scelto le dimissioni Papa Ratzinger e dal 1 marzo si aprirà il conclave per la scelta del nuovo Papa.A Roma si compie la storia, perché non si ricorda conclave che nasca a seguito di dimissioni papale, se non nel 1294 quando Papa Celestino V fece quello che Dante definì il il gran rifiuto così motivandolo “ per umiltà e debolezza del mio corpo e la malignità della plebe (di questa plebe) abbandono liberamente e spontaneamente il Pontificato.”
E le sorti del Papato e l'Aquila si intrecciano ancora. Celestino fu eletto papa a L'aquila, e oggi, mentre Ratzinger lascia. L'Aquila cerca la sua guida. L'attuale Vescovo don Giuseppe Molinari dell'Aquila ha compiuto 75 anni e quindi ha lasciato il vescovato per raggiunti limiti di età. Dopo di lui, non si conosce il futuro.
Eppure, qualcosa si muove. Al fianco di Molinari, dopo il tragico terremoto del 6 aprile 2009, fu nominato vescovo ausiliare monsignor Giovanni D’Ercole. Sarà lui a reggere la chiesa aquilana?Nei giorni scorsi sembrava che il nome del nuovo vescovo fosse pronto per essere rivelato, soprattutto dopo il viaggio di D'Ercole e Molinari a Roma. Un colloquio di oltre due ore con il segretario di Stato Tarcisio Bertone.Nulla di fatto però, perché il papato, da domani sera alle 20, sarà vacante.
Eppure il Papa che opera al disopra del diritto canonico potrebbe stupire con una nomina in extremis. D'ercole, coinvolto ma poi prosciolto in una inchiesta su fondi per il sociale assegnati dopo il terremoto, non ha mai nascosto la volontà di restare a L'Aquila. Bertone dopo il colloquio con i due vescovi Bertone avrebbe assicurato che avrebbe parlato al Papa della vicenda aquilana e poi avrebbe dato una risposta. Lo riferiscono fonti bene informate della curia aquilana, ma per queste ultime ore tutti hanno le bocche cucite in attesa delle ultime parole papali.
