Il consiglio regionale ricorda Giacinto Auriti, l'economista nemico delle banche

28 Novembre 2012   16:39  

Questa mattina, in prima commissione "Bilancio e Finanze" del Consiglio regionale, su iniziativa dei Consiglieri Franco Caramanico e Berardo Rabbuffo, e' stata ricordata la figura e la teoria monetaria del compianto professor Giacinto Auriti.

Abruzzese illustre, giurista, saggista, politico, gia' docente universitario a Roma e co-fondatore della Universita' degli Studi di Teramo, in cui fu Preside della facolta' di Giurisprudenza.

Durante i lavori della commissione sono intervenuti - in audizione - l'avvocato Antonio Pimpini e Padre Quirino Salomone, oltre a un contributo scritto dell'avvocato Pietro Ferrari.

Grande interesse per gli argomenti affrontati da parte dei commissari, che hanno collegato la realta' attuale con le problematiche trattate dal professor Auriti, che, spiegano i Consiglieri Caramanico e Rabbuffo, "partendo dalle critiche alla grande usura - propugnando una umanizzazione dell'economia per evitare lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo (che porta solo a un bieco asservimento al danaro) - arriva a delineare una teoria per trasformare la moneta "debito" in proprieta' del popolo.

Una diagnosi che ben si adatta alla crisi attuale e mondiale in cui gli Stati penalizzano sempre di piu' i cittadini, per ripagare il debito pubblico in una spirale di cui non si vede la fine". Oltre agli interventi di Caramanico e Rabbuffo, e del Presidente della Commissione Nasuti, hanno affrontato l'argomento i consiglieri Di Matteo, Acerbo e Saia per raccogliere gli inviti dei relatori utilizzando "al meglio la capacita' legislativa dell'Assemblea regionale, riaffermando il primato della Politica sull'Economia".

L'esperimento del SIMEC 

Auriti nel 2000, con l'aiuto dell'allora sindaco del Partito Democratico Mario Palmerio, condusse un esperimento nella sua cittadina natale Guardiagrele emettendo il SIMEC, con lo scopo di provare le sue teorie sulla creazione di valore della moneta da parte della cittadinanza.

L'esperimento si sviluppò in due fasi: l'avviamento servì per immettere il SIMEC negli usi della comunità quel valore indotto che lo oggettivizza come un bene reale, oggetto di proprietà del portatore diventando così una moneta parallela, la seconda consistette nella creazione di un Assessorato per il Reddito di Cittadinanza per promuovere l' iniziativa che ebbe un discreto successo, perché i SIMEC erano ceduti alla pari in cambio di lire e ritirati al doppio del valore originario. 

I costi relativi furono sostenuti dallo stesso Giacinto Auriti. In seguito ad un intervento della Guardia di Finanza su disposizione della Procura di Chieti, i SIMEC in circolazione vennero però confiscati. Questo evento fece si che l'esperimento fosse interrotto prima di produrre i suoi effetti. Nonostante la successiva revoca del sequestro, l'esperimento fu interrotto.

Il Sindacato antiusura nel 2001 promuove un disegno di legge di iniziativa popolare ("Accettazione dell'EURO: reddito di cittadinanza proprietà del portatore"), che però non raccoglie le firme necessarie.

Nel 2004 si candidò alle elezioni del Parlamento europeo nella lista "Alternativa Sociale" di Alessandra Mussolini.

Il 30 maggio 2011 le teorie di Auriti vengono ribadite in un'interpellanza parlamentare da Antonio Di Pietro, che chiede interventi nelle sedi competenti europee.

  


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