''Il detenuto Cacichi, in sciopero della fame e della sete, rischia la vita''

11 Febbraio 2013   17:32  

Carceri e barbarie, la denuncia di Giulio Petrilli

''Antonio Cacici, detenuto nel carcere di Sulmona, versa in gravi condizioni, per un prolungato sciopero della fame e della sete.

La sua protesta è contro il cosiddetto ergastolo ostativo, che impedisce a chi è stato condannato a l’ergastolo per reati connessi alla mafia di usufruire di qualsiasi beneficio, dai permessi premio, al lavoro esterno dopo tanti anni di carcere o alla semilibertà.

Nulla, non può usufruire di nulla, deve per intero scontare la sua pena e praticamente morire in carcere.

Tanti sono i detenuti in queste condizioni e ce ne sono molti che pur avendo scontato 30 anni di carcere, non possono accedere ai benedici della legge Gozzini, che fu introdotta per favorire il reinserimento dei detenuti.

Antonio Cacici sta morendo, facciamo in modo che questo non accada, invitiamolo a desistere promettendogli l’ impegno affinchè la legge, che attualmente vieta a lui e tanti altri di usufruire di qualsiasi beneficio venga abrogata.

La legge Gozzini, è stata una grande legge perché ha consentito anche a chi era condannato all’ergastolo, di poter un giorno usufruire di misure alternative al carcere, facciamo in modo che questo avvenga per tutti, non creiamo una discriminante in base ai reati.''

 


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