Il digiuno e la rabbia dei terremotati dimenticati di Sulmona

Intervista telefonica a Rosanna Sebastiani

11 Gennaio 2010   12:13  

(INTERVISTA TELEFONICA)

Continua lo sciopero della fame di Rosanna Sebastiani, cittadina di Sulmona, che con il suo clamoroso gesto vuole ricordare che anche la valle Peligna ha subito danni diretti e indiretti a causa del terremoto, ma nonostante ciò è stata dimenticata dalle istituzioni ed esclusa dal cratere sismico, e dunque dalle misure a sostegno delle vittime del sisma.
La sua protesta ha favorito la nascita di un movimento di cittadini, che ha anche aperto una pagina Facebook,

Questo è il loro appello:

'' I terremotati della Valle Peligna sono ancora soli. La valle colpita dal sisma dello scorso aprile è a tutt’oggi DIMENTICATA dalle autorità preposte, tanto da scatenare iniziative di protesta estreme, dovute a NOVE MESI di ASSOLUTO SILENZIO, di assoluta inattività di un Sindaco ed un Assessore che, non si sa per quale motivo, hanno contribuito in modo significativo alla tessitura del velo di invisibilità che ha coperto le case del luogo gravemente danneggiate. È il caso di Rosanna Sebastiani, abitante del comune di Sulmona, che da SETTE giorni ha iniziato uno SCIOPERO DELLA FAME con l’obiettivo di  riportare sotto gli occhi di tutti la situazione di disagio che molti cittadini abruzzesi stanno ancora vivendo.

La Valle non risulta inserita nei comuni del cratere sismico, secondo il “metodo Bertolaso”. Per l’inclusione, infatti, si sarebbe scelto di orientarsi con i parametri della scala Mercalli: in questo modo, tutti i comuni che presentano danni al di sotto del 6° grado verrebbero
automaticamente esclusi.

“Secondo Bertolaso” contesta Rosanna Sebastiani, “Sulmona non va oltre il 5° grado. Praticamente, secondo il Commissario, ci sarebbe caduto addosso soltanto qualche soprammobile; il fatto che a casa mia siano, invece, CROLLATI BALCONI, si siano staccati capitelli o grossi blocchi di intonaco dalle scale, aperta la volta del portone e formate crepe in muri spessi 2 metri è, probabilmente, solo una mia suggestione."

Se è vero che in questo paese siamo TUTTI UGUALI, se è vero che NON ESISTONO CITTADINI DI SERIE B, vi chiediamo di intervenire come potete dando massima visibilità alla notizia, per aiutare i terremotati DIMENTICATI della Valle Peligna ingiustamente esclusi dal “cratere sismico”.

Vi chiediamo inoltre di fare in modo che gli organi preposti si attivino per rendere agibili le case e per far sì che la Signora Rosanna Sebastiani possa tornare a mangiare senza compromettere la sua salute.
Chiediamo inoltre alla classe politica e amministrativa di intervenire con un’azione decisa sulla vicenda, che ormai NON E’ PIU’ INVISIBILE come molti di loro volevano…''

Su Agora magazine  la signora Rosanna prima di cominciare lo sciopero della fame racconta la sua esperienza da sfollata dimenticata:

 ''Sono stata 10 giorni in auto con la famiglia prima di sapere che c’era ordinanza di sgombero, poi, una volta avuta sono andata a chiedere una sistemazione, alberghi niente mi dissero, poi uscendo, un volontario mi indicò un motel dove c’era ancora posto, e ci sono andata. Ma una famiglia composta da moglie marito, figlio all’epoca 17enne, e una bambina di 10, non possono vivere in una stanzetta a lungo, tenendo poi conto che eravamo fuori città e v erano problemi per portare ragazzi a scuola una volta riprese le lezioni, quindi, maggio e giugno, fino alla chiusura delle scuole, niente lavoro.

A fine giugno imploro mia suocera di accogliermi a casa, è anziana, abituata da sola, ma ha due stanzette, e storcendo il muso ci accoglie "provvisoriamente", perché nel frattempo ho comunque richiesto un contributo per autonoma sistemazione che dovrebbe servirmi per affittare una casa (ricordo che continuo a pagare il mutuo sul quale poi torneremo). Per sistemarmi altre spese, perché da casa, all’infuori dei vestiti, non ho potuto portare fuori nulla.
Soldi non ne arrivano, ma nel frattempo arriva Natale, ed un’amministrazione cosciente, avrebbe dirottato quante più risorse possibili per aiutare i senza tetto, qui invece si è scialato per addobbi e feste, e solo 26 domande su oltre 100 di "autonoma sistemazione" (perché il grosso degli sfollati è in albergo) è stato evaso, ma solo fino a settembre, ad oggi i rubinetti sono chiusi e si aspetta la Ragioneria di Stato, quindi marzo (forse). Nel frattempo il sisma e i suoi effetti sono stati accuratamente nascosti, qui non è successo niente, ora non conosco i numeri precisi, ma siamo circa 2000 sfollati.

Aggiustare casa non è possibile perché il governo non redige il decreto per la sistemazione delle case classificate C D E F, e non lo farà presto stando alla finanziaria, perché redigere tale documento significa esborso per lo stato. E poi c'è il mutuo, all’inizio la banca mi invitò a non pare per aspettare l’evolversi delle situazioni, quando a settembre sono andata a parlarci, mi sono vista le rate lievitate i 300 euro l’una perché "in sofferenza".

Questa è una sintesi di quanto mi ha portato a dire basta, siamo persone, mentre governo e politicanti ci hanno fatto diventare fantasmi, ed i fantasmi non devono necessariamente vivere.''


Lancia poi gravi accuse al sindaco di Sulmona Fabio Federico, il quale non avrebbe a suo dire fatto il possibile per far inserire Sulmona e Pratola dentro il cratere sismico:
 
''Il sindaco della mia città, pur avendo firmato prima della riunione, oltre 200 ordinanze di sgombero, si presenta "senza una sola carta" che tesimoniasse lo stato delle cose, quindi si assiste al paradosso di un "cratere" che gira intorno alla nostra valle con addirittura un "craterino" più a sud. Questo sta a significare che si continua a pagare mutui e bollette anche se la tu casa è fortemente danneggiata come la mia, oltre al fatto che non si potà usufruire di benefici fiscali previsti per tutti i colpiti da sisma degli ultimi 50 anni.'


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