Il dopo-Forum a L'Aquila: inviti a spegnere la tv-spazzatura e querele in arrivo

30 Marzo 2011   10:39  

Si moltiplicano in Italia e in Abruzzo le reazioni indigante nei confronto della trasmissione Forum con protagonisti finti terremotati, e relativa evidente disiformazione.

ll segretario regionale abruzzese del Partito Socialista Massimo Carugno invita a non guardare più i canali Mediaset

''La vicenda della trasmissione Forum - spiega Carugno - con la comparsata della finta cittadina aquilana, ha dell'incredibile nelle reazioni che hanno seguito il fatto ancor più che nel fatto in se. Non è presto per dire che la gente del comprensorio aquilano sta cominciando a restare sola. Si sapeva già che come ogni balletto propagandistico, tutto sarebbe finito quando l'attenzione del mondo intero sarebbe scemata. In questo periodo ogni tanto viene impartito qualche piccolo "richiamino" giusto per non lasciare nulla al caso, ma è nello stile che ci è stato mostrato dal primo giorno dopo il terremoto. Le dichiarazioni della signora Rita Dalla Chiesa, la conduttrice di Forum, e dell'azienda Mediaset sul fatto sono invece qualcosa di drammaticamente ipocrita e bugiardo. È come quel bimbo che, preso con le mani nel barattolo della nutella, nega affermando di avere le mani sporche di terra. Negare l'evidenza di una bieca speculazione sul dolore di un'intera popolazione e continuare a prendere in giro la gente ancora orfana della sua città, è una vergogna senza precedenti. Se gli aquilani e gli abruzzesi volessero veramente fare un gesto di protesta adeguato dovrebbero smettere di vedere i canali Mediaset''

La società di comunicazione Pannunzio, per la libertà d'informazione, ha presentato un esposto all'autorità per le garanzie nella comunicazione contro Mediaset.

Nel'esposto si precisa quanto segue: ''Il 25 marzo, a Forum programma condotto da Rita Dalla Chiesa, hanno partecipato due persone: Marina Villa e Gualtiero presentato come il marito che marito non è e che hanno praticamente recitato un ruolo, lei di finta terremotata dell'Aquila, lui di finto marito, per 300euro. La società non entra nel merito delle dichiarazioni fatte e dei commenti della conduttrice, ma ritiene indegno che un'emittente nazionale che utilizza una concessione pubblica, inganni i telespettatori. Secondo la finta terremotata ciò sarebbe addirittura una prassi abituale. Essendo una gravissima infrazione che lede la correttezza dell'informazione e i diritti degli utenti''

Infine anche Il futurista, sito web di Futuro e Libertà, chiede le dimissioni di Rita Dalla Chiesa e del direttore di Canale

Signora Rita Dalla Chiesa, signor direttore di Canale Cinque, cosa aspettate a dimettervi? Dirigenti di Mediaset, cosa aspettate a chiedere scusa alla gente che ha visto i muri seppellire le persone che amava, ai genitori che aspettavano di rivedere i loro figli studenti, agli operai che scavavano a mani nude, ai vecchi che hanno calpestato la polvere delle case in cui erano nati? E lei, presidente Berlusconi, e voi del governo, non avete nulla da dire se la vostra televisione ridicolizza anche il buono che è stato fatto all'Aquila, perché la piaggeria di cui vi circondate ha ormai travalicato ogni limite?

Domande che mai avranno risposta, in questo circo ormai cieco e sordo che è l'Italia politico-televisiva. Un posto dove la realtà è più che manipolata: è creata dal nulla. Già immaginiamo i distinguo che divagano, le frasette che minimizzano. Ma la recita della finta aquilana a Forum non è uno scivolone. E' la voragine finale, perché fa capire in un solo istante cosa diventa la televisione quando al "trash" abituale si somma la manovra politica.

Già il giornalismo era stato dissolto dalla ventennale rincorsa al peggio fra Mediaset e Rai. Se l'unico parametro è l'audience, vince chi eccita di più i peggiori istinti. Volgarità, urla e risse, sfruttamento del dolore, falsità organizzate. Nel palinsesto del trash eretto a sistema non ci sono più bambini rapiti né madri disperate né donne stuprate né ragazze uccise nel garage. E neppure terremotati. Solo odio, rabbia e strazio da trasformare in spettacolo.

Da ieri c'è di più: il programma dove l'Aquila perduta rinasce come claque, l'ennesima, per chi comanda. E lo Stato, quello per cui il generale Alberto Dalla Chiesa un giorno cadde, è solo un burattino, un giullare, un pupazzo di cartapesta che fa da scenografia.''

 


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