"Il fatto non sussiste" la Corte d'appello assolve gli imputati della "Rifiutopoli abruzzese"

22 Marzo 2018   09:56  

Il fatto non sussiste, con questa motivazione la Corte di Appello de L’Aquila, ha assolto Fabrizio Di Stefano ex parlamentare del centrodestra, Lanfranco Venturoni ex assessore regionale abruzzese e l’imprenditore Rodolfo Di Zio.

I tre erano accusati a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta, abuso d’ufficio e millantato credito nell’ambito della cosi detta ‘Rifiutopoli abruzzese" partita dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara denominata “Re Mida” sulla realizzazione, mai avvenuta, di un impianto di rifiuti a Teramo.

I giudici d'appello hanno confermato la sentenza di primo grado del tribunale di Pescara

“La richiesta di assoluzione fatta questa mattina nei miei confronti dal Procuratore Generale della Corte d’Appello d’Abruzzo, Pietro Mennini, per l’appello dell’ormai annosa inchiesta denominata ‘Re Mida’ che mi vedeva coinvolto con l’imprenditore Rodolfo Di Zio e altri esponenti politici e tecnici, mi fa in parte riconciliare con il Sistema Giudiziario Italiano: ci sono ancora persone per bene e magistrati intellettualmente onesti che sanno riconoscere quando altri colleghi hanno sbagliato” ha spiegato in una nota l'on.le Di Stefano.

 



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