Lavorare anche meno, pur di lavorare tutti”. Maurizio Sacconi, ministro
del Lavoro, sintetizza cosi’, in un’intervista a “La Repubblica”, il
piano del governo per salvare i posti di lavoro messi a rischio dalla
crisi. E sull’ipotesi che il Governo intenda quindi seguire la strada
della settimana corta indicata dal Cancelliere tedesco, Angela Merkel,
Sacconi afferma ancora: “A differenza della Germania noi abbiamo gia’
un robusto sistema di ammortizzatori sociali che ci consente di
spalmare un minor carico di lavoro su piu’ persone. Questa e’ la
funzione della cassa integrazione a rotazione e non a zero ore, e della
stessa cassa integrazione ordinaria”. Sacconi inoltre conferma che il
piano prevederebbe che una persona potrebbe lavorare quattro giorni e
gli altri due restare in cassa integrazione, e spiega: “Si’: si puo’
andare in cassa integrazione per una parte della settimana e lavorare
per la restante. Ma penso anche ai contratti di solidarieta’”. Questo
“vuole dire anche -continua Sacconi- meno salario ma non
dimentichiamoci che ci sara’ l’integrazione del sostegno al reddito.
Alla fine la perdita sara’ minima”. E se i contratti di solidarieta’
non hanno avuto mai successo, Sacconi sottolinea che “e’ andata” un po’
cosi’ “perche’ nel passato sono stati utilizzati solo quando per
l’azienda non c’era alternativa al ridimensionamento”. “Vogliamo
evitare esattamente questo. Per farlo -aggiunge- si deve ancorare il
lavoro alle imprese”.
“Dobbiamo evitare -continua Sacconi- di dare vita a un sistema di self
service per la cassa integrazione che non puo’ trasformarsi in un
rubinetto sempre aperto. In questo modo l’azienda diventa
“irresponsabile” e al primo segnale di crisi fugge dalle proprie
responsabilita’ e taglia anche il suo capitale umano che, invece, e’ il
patrimonio fondamentale per rilanciarsi. Questo sara’ il tema centrale
del G14 che terremo a Roma il 29 marzo perche’ si deve guardare alla
dimensione umana della crisi non solo agli aspetti finanziari”.
Riguardo la possibilita’ che le imprese possano approfittare della
crisi, il ministro Sacconi dice “che non possono rinunciare a fare
tutto il possibile per non perdere l’asset fondamentale del capitale
umano”. Quindi, Sacconi interviene cosi’ su quanto detto dal premier
Berlusconi riguardo l’istituzione di un’Authority che vigilera’ sulla
concessione della cassa integrazione: “Stiamo pensando a un’unita’ di
crisi del ministero del Lavoro collegata, per la parte di sua
competenza, con il dicastero dello Sviluppo economico. Il nostro
obiettivo, ripeto, e’ quello di ancorare le persone alla dimensione
produttiva. Per farlo serve un accordo di straordinaria e leale
collaborazione con le Regioni e poi con le parti sociali: un patto per
proteggere le persone”.