Il manifesto selvaggio e i furbetti del milleproroghe

17 Febbraio 2011   13:13  

I cartelloni e i manifesti propagandistici da campagna elettorale, si sono rivelati spesso delle autentiche opere d'arte involontarie.

Contemplate ad esempio questo cartellone che pubblichiamo qui a fianco: un 6x3 risalente alle ultime politiche a Napoli, in piena emergenza rifiuti. Un capolavoro, un ossimoro visivo-concettuale, un'allegoria del nostro paese.

E poi vogliamo parlare delle indimenticabili facce di certi candidati, sconosciuti  carneadi che parevano usciti da un volume di criminologia di Lombroso? Energumeni dalla fronte bassa e con il sorriso un po' così che pareva sussurrarti: ''Faccio politica per farmi gli stra-affaracci miei? E Allora? Devo pur campare, tengo famiglia!'' Quante sane risate...Risate che però spesso ti si strozzavano in gola, al pensiero: ''Ma che davvero questo governerà e gestirà i soldi delle mie tasse?''

Passi comunque il contenuto di quei cartelloni e di quei manifesti elettorali. La democrazia, si sa, è una cosa molto perfettibile, come la qualità e l'aspetto di chi appunto viene nominato dai partiti, almeno senza spargimenti di sangue, a governare. Un sistema politico che garantisce sempre comunque un minimo di ricambio e dialettica, e una quota rosa rosa di politici onesti e competenti.

Su una cosa non si può e non si deve transigere: sul dove i manifesti sono stati affissi, in ogni tornata elettorale, per atavica e trasgressiva conseutudine. Ovvero: dove capita, anche sui monumenti, sui palazzi storici, nei luoghi più impensati e inopportuni, in sfregio alle regole che invece i comuni cittadini devono rispettare.

I partiti tutti si sono macchiati di reato di affissione abusiva, e dunque passibili di condanna e di pesanti multe.

Nel decreto Milleproroghe, per magia, è stato però inserita e approvata ieri una nuova sanatoria per "manifesto selvaggio".

Grazie a questo emendamento le "violazioni ripetute e continuate delle norme in materia di affissioni e pubblicità mediante affissioni di manifesti politici o di striscioni e mezzi similari, potranno essere definite in qualunque ordine e grado di giudizio, nonché in sede di riscossione delle somme eventualmente iscritte a titolo sanzionatorio, mediante il versamento, a carico del committente responsabile, di una imposta pari, per il complesso delle violazioni commesse e ripetute, a 1.000 euro per anno e per provincia".

Mille euro per provincia, una bazzecola, rispetto all'ammontare effettivo delle sanzioni.

Protagonisti del provvedimento, firmatari dell'emendamento approvato nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato, sono i senatori Mario Gasbarri del Partito democratico e Francesco Casoli del Popolo delle libertà. Una prova evidentemente di governo delle grandi intese e di responsabilità nazionale, volto però a garantirsi l'impunità.

Una prova evidentemente di governo delle grandi intese e di responsabilità nazionale.

Sui muri dei palazzi antichi intanto la pioggia scolora le facce di questi degnissimi onorevoli, un tempo accalorati candidati e pugnaci icone cartacee che digrignavano i denti e si guardavano in cangnesco, e alieni ad ogni inciucio e compromesso promettevano un paese pulito e migliore, e più bello e più giusto...

Filippo Tronca


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore