Mons. Giovanni D'Ercole è stato in visita nei nostri studi in Via Colle Pretara 37, un giornalista votato a Dio.
Da quasi un anno D'Ercole è a L'Aquila, nominato dal Papa, Vescovo ausiliare dell'arcidiocesi dell'Aquila.
Con lui abbiamo parlato della sua esperienza in città, a fianco degli aquilani. Un passaggio dalle stanze del Vaticano alla macerie aquilane fatto per servizio e per amore.
Sono l'amore e l'unità, la fiducia nella collaborazione che potranno salvare la nostra città, non le lotte, non la rabbia. Anche se il clamore delle tv internazionali ci ha abbandonato, tutti insieme dobbiamo collaborare perché a L'Aquila si torni per rivederla ricostruita.
D'Ercole fa anche chiarezza sulla polemica dei fondi alla Curia: "la curia non ha soldi, non ha ricevuto soldi, non ha presentato progetti da finanziare. I soldi di Giovanardi? Con noi non c'entrano".
E parla della Fondazione “Abruzzo Solidarietà e Sviluppo”, a capo della quale si trovano l'Arcivescovo Molinari e Mons. D'Ercole "è nata per mettere insieme volontà comuni, partecipa la società civile in un tavolo di progettazione programmata. L'obiettivo è intercettare finanziamenti per progetti specifici dei partecipanti alla fondazione. La Curia non prende soldi e non ne ha, noi siamo lì perché siano rispettate le regole che tutti i partecipanti al tavolo concertano insieme." E aggiunge "non possiamo continuare ad aspettare i fondi pubblici, ci attiviamo da noi. Solo così si potrà davvero parlare di ricostruzione possibile".
E chiude il vescovo ausiliare ricordando il ruolo dell'uomo di chiesa "i preti non devono stare solo in chiesa a dire messa. No, i preti sono uomini, cittadini, e come tutti hanno il dovere di contribuire ad una società migliore."
Intervista Barbara Bologna
Riprese Alessandro Di Giacomantonio