Sono decine le persone arrestate in tutta Italia dalla polizia, accusati di associazione a delinquere, finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Le indagini, avviate a maggio del 2010 dopo un consistente aumento di flussi migratori, sono state condotte dal servizio centrale operativo e dalle squadre mobili di Lecce, Bologna e Ravenna, coordinate dalla direzione nazionale antimafia e dalle procure di Bologna e Lecce.
Gli arresti sono stati eseguiti in Lombardia, Emilia Romagna, Puglia, Abruzzo, Lazio e Calabria, a seguito delle inchieste aperte da diverse procure nazionali che hanno lavorato in sinergia.
I trafficanti di uomini avevano un vertice operativo in Grecia e in Turchia e diverse cellule sparse sul territorio italiano, che da Roma, Milano, Cremona, Bologna, Bergamo, Brescia, Teramo, Ascoli e Bari, smistavano gli uomini, per lo più di origine afghana, irachena, pachistana e indiana, in Germania, Svizzera, Danimarca, Austria, Francia e Belgio.
I migranti, che arrivavano in Italia con piccole imbarcazioni che puntavano sulle coste della Puglia e con navi di linea dirette ai porti dell'Adriatico, erano in costante pericolo di vita per le modalità con cui avvenivano i viaggi.
Tutti gli arrestati dovranno ora rispondere del reato di associazione a delinquere, finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.