Inchiesta Asl Pescara: Sequestro preventivo a Ginecologia

Si aggrava la posizione degli indagati

28 Maggio 2010   14:24  

Si registrano nuovi sviluppi nell'ambito dell'inchiesta sui lavori di riqualificazione e messa a norma dei locali del vecchio nosocomio di Pescara. Questa mattina gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Pescara hanno posto sotto sequestro i tre piani del vecchio presidio ospedaliero, la "Palazzina Rossa", che accolgono il reparto di Ostetricia e Ginecologia.

Il sequestro preventivo, da quanto si è appreso, si inserisce nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti gonfiati all'Ospedale Civile Santo Spirito e sui mancati controlli nell'ambito dello stato di avanzamento dei lavori. Il G.I.P. Guido Campli, ha firmato l'ordinanza di sequestro preventivo marted' scorso 25 maggio e stamani gli agenti hanno eseguito il provvedimento. Si è reso necessario anche l'intervento dei vgili del fuoco in quanto alcune porte di sicurezza erano chiuse a chiave ed è stato necessario forzarle per accedere nei locali. Al centro dell'inchiesta del P. M. Gennaro Varone, un appalto risalente al 2007 per un importo iniziale di oltre 2.milioni e 900mila euro lievitato sino ad oltre 6milioni e 900 mila euro affidato al'Associazione Temporanea d'Imprese  CRE Impianti Tecnologici  - EDILCAP srl. Cinque le persone indagate, Franco D'Intino, G. P., l'imprenditore Giacomo Piscitelli, Alfonso Colliva e Damiana Bugiani. Pesanti le accuse, Concorso in Corruzione, Concussione, Abuso d'Ufficio, truffa ai danni dello Stato, Falso ideologico ed omissione dei controlli. Per il momento è stata stralciata la posizione del Direttore generale della Asl di Pescara Claudio D'Amario.


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