Inchiesta G8: Verdini e Fusi prosciolti con formula piena

14 Ottobre 2011   14:32  

Il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini e l'imprenditore fiorentino Riccardo Fusi, presidente dimissionario della Btp, sono stati prosciolti stamane dal giudice per le udienze preliminari del tribunale dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, con la formula "perche' il fatto non sussiste".

Entrambi erano imputati per tentato abuso di ufficio nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per il G8 dell'Aquila e per la ricostruzione post-terremoto. Nel corso dell'udienza preliminare il Pm Stefano Gallo aveva chiesto il rinvio a giudizio per entrambi e l'audizione del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta e dell'ex numero uno del Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso in relazione ad una lettera fotocopiata (arrivata negli uffici della Procura aquilana in forma anonima) in cui Letta avrebbe chiesto a Bertolaso la disponibilita' a ricevere l'imprenditore Fusi. Oltre a Gallo in aula erano presenti il Procuratore della Repubblica dell'Aquila Alfredo Rossini e il sostituto Olga Capasso, quest'ultima della Direzione nazionale antimafia, distaccata in citta' per seguire da vicino le indagini sulle infiltrazioni della criminalita' organizzata nel post-sisma e quelle delle "cricche" d'affari. Nell'ambito dello stesso procedimento penale era gia' uscito di scena il costruttore aquilano Ettore Barattelli, presidente del Consorzio Federico II, anche lui indagato nella fase iniziale.

Le indagini hanno ruotato sugli appalti del Consorzio Federico II, che venne costituito dopo il terremoto del 6 aprile 2009 per partecipare alla gestione dell'emergenza e alla ricostruzione, del quale hanno fatto parte, oltre a Fusi e Barattelli, gli altri due imprenditori aquilani Marinelli e Vittorini che, a scanso di equivoci, non sono mai stati indagati.

Le indagini hanno cercato di dimostrare che Verdini, attraverso le sue influenti amicizie politiche e abusando della sua veste di autorevole parlamentare, avesse favorito il Consorzio nell'aggiudicazione di appalti. Ma i riscontri hanno dimostrato che il Consorzio non ha mai preso affidamenti diretti dalla Protezione civile nazionale che ha gestito il G8 dell'Aquila e la fase dell'emergenza terremoto.

L'inchiesta aquilana prese impulso dalle intercettazioni telefoniche successivamente acquisite nell'ambito delle indagini della Procura di Firenze sugli appalti per i Grandi eventi e per il G8 della Maddalena. Durante le indagini sono stati ascoltati in Procura come persone informate sui fatti il presidente della giunta regionale e commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi e l'ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso.





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