Inchiesta "Re sole", Sorgi risponde ai giudici e presenta istanza di revoca dai domiciliari

06 Ottobre 2014   16:59  

Antonio Sorgi, 55 anni di Giulianova, alto dirigente della Regione Abruzzo, arrestato lo scorso 30 settembre per associazione per delinquere, corruzione e turbata liberta' degli incanti per la gara d'appalto relativa all'ampliamento del cimitero di Francavilla al Mare, nell'ambito dell'inchiesta denominata "Re Sole", e' entrato per ultimo negli interrogatori di garanzia, avvenuti questa mattina dinanzi i pm della Dda dell'Aquila, Antonietta Picardi e Simonetta Ciccarelli ed il Gip, Giuseppe Romano Gargarella.

Un'ora e mezza di interrogatorio al termine del quale l'avvocato di fiducia Guglielmo Marconi, si e' solo limitato ad affermare che il proprio assistito "ha risposto all'interrogatorio".

Il legale si e' poi recato presso la cancelleria del Gip del Tribunale dell'Aquila per presentare istanza di revoca della misura custodiale dei domiciliari.

L'inchiesta e' stata denominata 'Re Sole', tanta era la considerazione che uno degli indagati aveva del potere e della capacita' di Sorgi di influire sulle dinamiche politico-amministrative.

Oltre ad essere direttore regionale della Direzione Affari della presidenza, il dirigente ricopre anche l'incarico di presidente del Comitato regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale.

Prima di lui e' stato sentito l'architetto e segretario della commissione di gara per il cimitero Antonio Giordano, 63 anni di Ortona, anche lui ai domiciliari.  All'uscita bocche cucite dinanzi ai cronisti.

Altro indagato ad essere stato sottoposto all'interrogatorio di garanzia, l'architetto Giovanni Vaccarini, 48 anni di Giulianova, direttore tecnico della 'Sincretica srl' di Pescara, societa' che opera con 'Lt Progetti' di fatto riconducibile a Sorgi.

Nasce cosi' la 'Consorzio Progetti & Finanza' che prese parte al bando per l'appalto da 2 milioni e 400 mila euro.

 "Abbiamo risposto a tutto - ha detto l'avvocato Fabio De Massis - abbiamo chiarito la posizione del Vaccarini, ribadendo l'estraneita' ai fatti, e documentando puntualmente qual e' stato il ruolo di progettista nell'ambito della gara e appunto ribadisco la completa estraneita' ai fatti di reato che gli vengono attribuiti". 

Abbiamo avuto lo scrupolo di ribattere ogni punto della vicenda - ha aggiunto - chiarendo tutti quegli aspetti che sono stati messi in discussione dalla pubblica accusa anche in relazione ai rapporti pregressi o diversi dal bando di gara in questione che sono completamente estranei dalla vicenda.

Noi confidiamo in un serena valutazione delle motivazioni addotte dal Vaccarini e ad una rivalutazione della sua posizione processuale".

Dinanzi ai pm della Procura dell'Aquila si e' poi seduto l'imprenditore e costruttore Antonio Di Ferdinando, 48 anni di Giulianova, direttore della Di Ferdinando Michele Costruzioni Generali srl, altra ditta operante nel Consorzio che ha preso parte alla gara.

Per lui giusto il tempo di annunciare l'intenzione di avvalersi della facolta' di non rispondere. "Noi riteniamo che il quadro sia chiaro - ha detto l'avvocato Tommaso Navarra - puo' essere inquadrato anche in misura diversa rispetto all'interpretazione che viene data dalla pubblica accusa.

Faremo il processo poi in un secondo momento all'esito di una conoscenza effettiva dell'incarto che comunque e' molto ampio e che ci riserviamo di valutare con la dovuta attenzione, vedremo il da farsi".

Poi e' stata la volta del presidente della commissione Roberto Olivieri, 55 anni di Giulianova, dirigente del Comune di Francavilla e presidente della commissione di gara.

La scorsa settimana erano stati sentiti dai due pm Antonio Forese, 42 anni di Citta' Sant'Angelo, dirigente della Provincia di Pescara (fino a fine 2013 dirigente a Francavilla) che aveva respinto le accuse, cosi' come il funzionario della commissione Graziano Cialfi, 56 anni di Francavilla, funzionario dello stesso Comune e componente della commissione di gara.

Nell'indagine sono coinvolti altri indagati la cui posizione risulterebbe piu' defilata.

L'inchiesta, portata avanti dagli agenti della Squadra mobile della Questura di Pescara, avrebbe fatto luce sulle turbative commesse nel corso della gara d'appalto, predisposta dal Comune di Francavilla al Mare relativa al nuovo ampliamento del cimitero comunale, bando pubblicato ad aprile dell'anno scorso.

Gli indagati sarebbero riusciti a turbare il regolare svolgimento della procedura di gara, pilotandola a loro favore. Cio' sarebbe avvenuto anche attraverso la falsificazione di un verbale della commissione aggiudicatrice.


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