Inchiesta "Redde rationem", Tancredi risponde al Giudice e si dichiara innocente

29 Luglio 2015   13:25  

Come aveva preannunciato attraverso uno dei suoi legali, l'avvocato Maurizio Dionisio, Pierluigi Tancredi stamane "ha risposto a tutte le domande del giudice rigettando ogni accusa e ribadendo la propria innocenza".

Lo ha detto l'avvocato Antonio Milo, uno dei due difensori dell'ex consigliere comunale dell'Aquila Pierluigi Tancredi, al termine dell'interrogatorio di garanzia nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Dda denominata "Redde rationem" su presunte irregolaita' nei puntellamenti per la messa in sicurezza di alcuni edifici pubblici e privati dopo il terremoto del 6 aprile 2009.

Lo scorso 27 luglio l'inchiesta, coordinata dal procuratore capo Fausto Cardella e dal sostituto Antonietta Picardi, ha portato ai domiciliari oltre che allo stesso Tancredi, altre 4 persone ovvero gli imprenditori Maurizio Polisini e Andrea Polisini, entrambi di Montorio al Vomano rappresentanti della Edilcostruzioni Group srl, Mauro Pellegrini, di Caporciano (L'Aquila), amministratore e socio della societa' 'Dipe' e Giancarlo Di Persio, di San Demetrio ne' Vestini, anche lui della Dipe. Un'altra misura con l'obbligo di dimora e di firma era stata emessa nei confronti di Nicola Santoro, dell'Aquila, ritenuto intermediatore.

Coinvolti altri 13 indagati tra cui progettisti accusati pure di truffa, e tecnici comunali, ai quali e' stato contestato l'abuso d'ufficio.

A condurre le indagini sono stati diversi reparti dei carabinieri, in particolare Ros e Noe, ed anche i vigili del fuoco. Tancredi, accusato di corruzione ed estorsione - uomo di punta di Forza Italia quando al governo della citta' c'era il centrodestra ed egli era stato anche assessore in settori strategici - e' ritenuto uno dei cardini dell'indagine della Procura distrettuale antimafia dell'Aquila.

Quando era diventato consigliere comunale di opposizione, l'attuale sindaco del Pd Massimo Cialente gli conferi' la delega alla tutela dei beni culturali. Ma quell'incarico duro' solo pochi giorni poiche' ci fu una sorta di sommossa popolare alimentata da esponenti del centrosinistra. Sul telefonino del primo cittadino arrivarono centinaia di sms di protesta.

Tornando al palazzo di giustizia, l'avvocato Milo non e' entrato nei contenuti dell'interrogatorio: "Non posso entrate nel merito perche' siamo nella fase delle indagini preliminari", ha affermato. Il legale ha intanto avanzato richiesta di revoca degli arresti domiciliari.

Subito dopo l'ex consigliere davanti al gip del tribunale dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, e' arrivato l'imprenditore Mauro Pellegrini. 


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