Inchiesta Spoltore: così si trovava lavoro alla casa di riposo...

09 Marzo 2012   11:28  

Il pm Gennaro Varone è pronto a firmare l’avviso di conclusione delle indagini dell' inchiesta  sul malaffare e la cabina di regia a Spoltore e intanto emergono altre testimonianze e intercettazioni che restituiscono un'immagine della politica ridotta a penoso ruolo di ufficio di collocamento occulto per amici, parenti e votanti.

L'inchiesta lo ricordiamo ha portato agli arresti domiciliari ex sindaco Pd di Spoltore Franco Ranghelli, l’ex presidente Pd del consiglio regionale Marino Roselli e del manager dei rifiuti Luciano Vernamonte per casi di concussione e corruzione relativi al cambio del Prg, alla costruzione di due torri lungo il fiume Pescara, per l'ampliamento del cimitero, 

Dalle deposizioni in Procura dell’imprenditore Daniele Mazzetti, che gestisce la casa di riposo comunale della frazione di Caprara, emergono altri particolari sulla gestione clientelare delle assunzioni nella struttura.

Si legge nelle carte dell'inchiesta: ''il sistema adottato per la scelta è semplice: valutano solo ed esclusivamente l’appartenenza politica. Che Ranghelli utilizzi il sistema della raccomandazione per ottenere utilità in termini di ritorno politico ed elettorale, si desume oltre che dalle intercettazioni, anche da prove documentali. Si pensi al rinvenimento dentro l’auto di Ranghelli di 345 curriculum e su alcuni è riportata la locuzione “casa di riposo”.

A seguire un breve stralcio delle intercettazioni telefoniche la prima tra il sindaco Ranghelli e un assessore non indagato, la seconda tra il manager dei rifiuti Vernamonte e un consigliere non indagato, in cui si decide  chi far assumere alla casa di riposo. E chi no che magari ne aveva più bisogno e diritto. 

''CHI E' QUESTA?''

Ranghelli: «Chi è questa?».

x: «Questo è un nome che già gira».

Ranghelli: «Ma chi so’? chi é?».

x: «Eh».

Ranghelli: « Steng a fa na domanda, me ta da ’na risposta».

x: «Chi sono?».

Ranghelli: «Che mi sti di’?».

x: «È gente cheee, vuoi sapere chi sono nel senso vuoi sapere che sta vicino a chi questo?».

Ranghelli: «Eh».

x: «Eh, non lo so se sta vicino a noi. Più sicuramente, guarda, dovrebbe stare tra me e Lorenzo Mancini, per essere proprio chiari chiari, se vu sape’, questa è gente che dovrebbe stare tra una via di mezzo tra me e Lorenzo Mancini, però, se sta il nome là».

Ranghelli: « ’Na via di mezzo?».

x: «Ah, nel senso che ha fatto un po’ e un po’».

''ALMENO QUATTRO CHE LI DARANNO''

x: «No, novità sì, sono stato su, quassù alla struttura insieme con il sindaco oggi».

Vernamonte: «Eh, apposto».

x: «Sì, qualcosa sì aaa uumm ’nsomma, una quota l’abbiamo presa subito, un’altra la prenderemo un po’ più in là. Di fatti per questo volevo parlare co’ Maurizio perché deve dare immediatamente comunicazione a chi interessato capito, che la cosa gliel’ha fatt’».

Vernamonte: «Uh, quanti sono?».

x: «No, guarda adesso due, due di quelli son... che... sollecitati da Maurizio, due subito».

Vernamonte: «Eh».

x: «Però, perché adesso una decina ne faranno entrare, siccome l’organico sarà di circa venticinque».

Vernamonte:: «Eh».

x: «Abbiamo spazio per recuperare gli altri anche dopo, non tutti però».

Vernamonte:: «Mo’, mo’ subito quanti?».

x: «No, subito due».

Vernamonte: «E gli altri complessivi?».

x: «Almeno quattro ce li daranno».


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