Un lavoratore investito da un furgone a causa del cedimento di una catena trasportatrice; sindacati proclamano scioperi per denunciare carenze nella sicurezza.
Nella notte tra il 19 e il 20 maggio, un grave infortunio sul lavoro si è verificato presso lo stabilimento Stellantis di Atessa, in provincia di Chieti. Un operaio di 43 anni, residente a San Martino in Pensilis, è stato colpito da un furgone in movimento a seguito del cedimento di una catena trasportatrice nell'unità di montaggio Ute 7 bis. Trasportato d'urgenza all'ospedale di Chieti, ha riportato una frattura al piede, ma non è in pericolo di vita.
L'incidente ha suscitato immediate reazioni da parte dei sindacati. La Fiom Cgil ha proclamato uno sciopero già alle 4:30 del mattino, seguito da ulteriori astensioni dal lavoro nel turno A (10:30-11:30) e nel turno B (16:00-17:00). Anche le sigle Usb e Flmu Cub hanno aderito alla protesta, con scioperi nei turni dalle 12:45 alle 13:45 e dalle 21:15 alle 22:15.
I sindacati denunciano che l'incidente non è un caso isolato, ma l'ennesimo episodio di una serie di problemi strutturali noti da tempo. In particolare, la Fiom Cgil sottolinea che "non si tratta di una fatalità", evidenziando come simili situazioni si siano già verificate in passato senza che siano state adottate misure correttive adeguate.
Le richieste dei sindacati si concentrano sulla necessità di una manutenzione regolare e di verifiche costanti degli impianti, al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori. La Usb ha dichiarato che è "intollerabile che nel 2025 un lavoratore continui a correre il rischio di non tornare a casa per presunte fatalità", chiedendo interventi immediati per prevenire ulteriori incidenti.
Le autorità competenti hanno avviato un'indagine per accertare le cause dell'incidente e verificare eventuali responsabilità. Nel frattempo, la tensione tra i lavoratori resta alta, con la richiesta unanime di interventi concreti per migliorare le condizioni di sicurezza all'interno dello stabilimento.