L'infanzia è negata a 1 bambino su 3 al mondo (690 milioni di minori). In un anno 53 mila minori sono uccisi nelle aree in conflitto a causa delle violenze.
La Repubblica Centrafricana è il Paese più a rischio per i minori, Singapore quello più a misura di bambino, l'Italia è all'ottava posizione. Sono alcuni dati che emergono dal nuovo rapporto di Save the Children, diffuso alla vigilia della Giornata internazionale dei bambini (1 giugno) e in occasione del Centenario dell'Organizzazione.
Il report, oltre a scattare un'istantanea della condizione attuale dell'infanzia nel mondo si sofferma sui progressi significativi compiuti negli ultimi 20 anni per tutelare i diritti dei bambini. Nel 2000, si legge, i minori derubati della propria infanzia erano 970 milioni, un numero che oggi si e' ridotto di 280 milioni, assestandosi a quota 690 milioni.
Vivere l'infanzia che meritano oggi è un diritto quindi negato per 690 milioni di minori, quasi 1 su 3 al mondo. Bambine e bambini che muoiono troppo presto a causa di malattie facilmente curabili e prevenibili, che non hanno cibo adeguato per vincere la malnutrizione, che non possono studiare e andare a scuola, che sono costretti a lavorare o a sposarsi precocemente.
Un quadro che si fa ancor piu' cupo nei Paesi sferzati dai conflitti, dove in un solo anno 53.000 bambini hanno perso la vita in seguito alle violenze.